Bonifica a chilometro zero.

 

 

Continua la telenovella della Bonifica. Syndial nonostante abbia un commissario mandato dai piani alti, non riesce a quagliare sul da farsi. Se la Belli pensava di cavarsela con qualche accordicchio, con buona pace di tutti, questa volta si è trovata davanti associazioni e cittadini che non demordono e chiedono interventi e proposte serie. In tempi non sospetti pare che la commissaria abbia detto in uno dei  tanti tavoli tecnici : chiedetemi qualsiasi cosa, ma non impegni di spesa che riguardano spettacoli e spettacolini come ritorno per il territorio. Aldilà di quanto succederà sull’interramento dei rifiuti da organizzare come montagnella o portarli in una discarica individuata a suo tempo su Giammiglione, la domanda lecita è : la discarica di Columbra esiste già, perché crearne un’altra e trasformare questo territorio in un water dove tramite accordi non si fa di certo il bene di Crotone, ma di qualche speculatore avvezzo a proporre soluzioni impossibili e impraticabili.? Ciò che ancora non si è capito è quale sarà il ritorno su Crotone, che tipo d’investimento verrà fatto e se  ci sarà una reale ricaduta per la cittadinanza. Presa visione che gli ettari delle ex fabbriche rimarranno sempre terreno inquinato e chissà quanti decenni passeranno ancora prima che la natura faccia ciò che l’uomo non è riuscito a fare,  è così difficile per Sindyal investire sulle energie rinnovabili? Possibile che tra tanti sapienti e luminari a nessuno sia  venuto in mente di proporre come soluzione alternativa la disposizione di pannelli solari? La ricaduta ci sarebbe eccome, non solo in termini di risparmio sulle bollette, per il continuo aumento dei costi del kilowattora , ma tramite la creazione di posti di lavoro  legati alla costruzione di piccole imprese addette alla costruzione e alla manutenzione degli stessi pannelli. E’ di oggi la notizia, a proposito delle energie alternative, la posizione di  Grillo sul   superamento delle energie fossili  come carbone e metano, in quanto il futuro appartiene all’approvvigionamento da fonti  rinnovabili. Peccato che a Crotone le sue parole non trovino terreno fertile, nonostante ci siano due consiglieri comunali penta stellati, che forse non hanno ben inquadrato il problema. Intanto tra tavoli apparecchiati e sparecchiati, tra chiacchiere e proposte che si risolvono in un niente di fatto Crotone continua a rimanere ferma al palo. Più che sviluppi del territorio si sviluppano appetiti di pochi che continuano ad esercitare la politica alla vecchia maniera, ignorando la guerra santa della rottamazione invocata solo a chiacchiere. C’era un comico tempo fa che era avvezzo dire: fatti non pugnette, sarebbe il caso di rispolverarlo quello slogan e cominciare a fare sul serio inchiodando Sindyal alle sue responsabilità e sventando la restituzione di pochi spicci simili alle molliche di pane pasto appetitoso per   passeri e  cornacchie  che lasciano tutti con gli occhi pieni e le mani vuote. Quanto ancora si dovrà scrivere, dire, prima di impegnarsi seriamente per una Crotone che rischia di affogare nel mare dell’indifferenza?