Cara Crotone, ti scrivo

 

 

Cara Crotone, oggi ho deciso di scriverti. Voglio fermare per una volta i miei pensieri, che al risveglio mi riportano a te. Stamattina, ho attraversato le tue strade. Al mattino è bello riscoprirti sonnacchiosa e sentire  man mano con il trascorrere delle ore, il tuo cuore pulsare, mentre intorno tutto prende forma e vita. Di te amo la parte del mare, tuffarmi nei colori di quella immensa distesa  baciata da lame di sole, per poi brillare di luce ed avere la sensazione che sul pelo dell’acqua ci siano zaffiri e opali ridescenti. Ti amo da sempre Crotone e vedere la tua voglia di respirare, la tua bellezza sfiorire mi rattrista. Sei come una sirena spiaggiata, che con il suo canto malinconico chiama a raccolta gli dei del mare, ma la sua voce non raggiunge le profondita e quelle note struggenti esalano come un ultimi respiro nell’aria. Su di te mani adunche hanno sempre graffiato la tua anima, ognuno ha giocato con la tua bellezza e continui a rimanere al palo ,circondata dal’amore nascosto dei tanti ,che non accettano di vederti sparire. Molti giovani hanno dovuto abbandonarti e quelli che rimangono ciondolano tra speranze vane e l’illusione  di vivere il loro giorno da leoni. Eppure basterebbe poco, forse un pizzico di rispetto in più, per lasciarti aprire le ali e volare in alto come un falco. Cara Crotone, bistrattata, abusata, violentata da marrani che pensano di poter speculare sulla tua costa e come tanti squali azzannano, depredano, lasciando gli altri, spettatori di una decadenza che non ti si addice. E così mentre altrove uomini lince, pensano di rafforzare il loro tessuto con strade ferrovie, università, tu continui a rimanere con il tuo vestito più bello, indossato per andare ad una festa annunciata. Tu, Crotone continui ad aspettare quel giorno, inconsapevole del fatto che ti stanno facendo la festa, per appropriarsi di quel poco che rimane. So che sei stanca di sentire vuote parole, che richiamano ad un passato glorioso e non si concretizzano in nulla di fatto. Si sopravvive, mentre i luoghi della memoria invece di essere preservati vengono vandalizzati, con il serio rischio di perdere anche il ricordo dei giorni passati. Cara Crotone, oggi sentivo l’esigenza di parlare con te, aprirti il cuore, perché non sopporto vederti annegare nella monnezza , né finire nel fango. Il mio è un atto d’amore verso di te che hai accolto il mio primo vagito custodendo la mia storia, la mia appartenenza alle generazioni andate ,ma che in me rivivono attraverso il ricordo che ho di loro.La nostra Storia è la tua Storia. Non si può prescindere da tale binomio ;ed è per questo che sforzarsi di avere un progetto di futuro, significa farti risplendere della tua luce più bella, quella luce che al mattino presto dirada le ombre della notte  e fa pulsare di vita ogni angolo della città

Ciao Crotone e a presto.