Coronavirus: la nuova peste.

 

 

Coronavirus, un termine che rimarrà nei libri di storia, un marchio indelebile che genera morte e sta letteralmente decimando le popolazioni. Ma come si è arrivati a questo? Per molto tempo si è sottovalutato il problema, salvo poi rendersi conto che il virus andava annidandosi nei nostri polmoni, senza concedere per molti scampo.  I continui tagli nella sanità pubblica, il favoritismo verso le cliniche private sovvenzionate dal Servizio sanitario nazionale, hanno colto impreparati politici, politicanti e personale del settore, che oggi si ritrovano a fare i salti mortali, perché sono pochi, e in alcuni territori non hanno nemmeno i dispositivi di protezione individuale. E così mentre un Paese è fermo, attonito, in ginocchio, non ci sembra che ci sia la capacità e la voglia di dire le cose come stanno.

Ovunque si va avanti ad oltranza, si procede come si può, altrove scoppiano inutili diatribe per via di 300 operatori in Calabria che dicono, si siano defilati. A parte le notizie diffuse più per generare il panico che riportare i dati così come stanno, a Crotone si vive una condizione paradossale, con un ospedale ridotto a poliambulatorio, difficile da far funzionare in tempi non sospetti, figurarsi in un momento come questo. Si lavora al massimo delle proprie potenzialità senza avere mascherine, anzi le uniche che sono state distribuite erano simili a carta igienica, tanto da provocare una reazione piccata da parte di medici e infermieri, puntualmente schermiti e non ascoltati. Nessuno che ti dice che di ambulanze ne abbiamo solo due, questo perché non c’è stata nemmeno la voglia di prendere giovani medici e allargare il servizio, salvo poi essere bacchettati, e dati in pasto all’opinione pubblica, passati alla gogna come lavativi e con poca voglia di lavorare. Intanto la meravigliosa stampa e i grandi giornalisti di talento che abbiamo in loco, non hanno sentito nemmeno il bisogno di capire quanti sono i medici di famiglia in quarantena, perché venuti a contatto con il virus, perché in un momento tragico come questo, si assumono dirigenti e non manodopera che serve come il pane, perché ci si defila quando dopo aver chiesto, gridato, vieni ignorato e ti danno in pasto ad un’opinione pubblica che sembra aver perso il lume della ragione. No, non si può andare avanti così. Credo che sia giunto il momento di voltare pagina e di chiedere che il diritto alla salute sia per tutti e che il potenziamento degli ospedali debba avvenire subito per non essere impreparati e perché le cose funzionino ovunque come è giusto che sia