Crotone, 16 maggio 2020

Crotone, 16 maggio 2020.

Per la prima volta dopo 500 anni, quest’anno la festa della Madonna di Capocolonna, non ci sarà.

Il coronavirus ha stravolto la nostra quotidianità, e la pandemia ha azzerato tradizioni millenarie, importanti per una comunità come la nostra. Aver annullato il sacro  è come sentirsi abbandonati dalla Divinità, cancellato  il tempo dell’attesa, quando la sacra effigie esposta nell’altare centrale della chiesa, si ritrovava tra noi, per guidare i nostri passi, parlare ai nostri cuori.

Sedici maggio 2020. Di colpo apri gli occhi ed hai la sensazione di vivere in un paesaggio lunare. Giorni tutti uguali, strade quasi estranee, desolatamente frequentate da persone con la mascherina, quella mascherina che ti toglie il respiro che sembra avvisarti che stai vivendo in un tempo malato, con l’aria avvelenata con un alieno che potrebbe intaccare i tuoi organi vitali e farti assaggiare l’incubo di questa malattia, o meglio gli effetti di un nemico invisibile capace di trucidarti.

Era solo un anno fa, stesso periodo stesso mese. Le strade brulicavano di gente che si recavano a visitare gli stand delle bancarelle, mentre in piazza il teatro dei burattini teneva inchiodati bambini ed adulti ad assistere alle storie farsesche  di Pulcinella. Per non parlare delle giostre, che fino a notte fonda accoglievano in quel parco divertimenti giovani e meno giovani, che si perdevano tra la folla, e diventavano attori e protagonisti nel paese dei balocchi. Il tutto nell’attesa di un pellegrinaggio, quando Crotone con una massa di fedeli, attendeva sabato notte, il quadro della Madonna uscire dalla chiesa tra masse festanti di fedeli che  in processione l’accompagnavano  fino al santuario di Capocolonna a lei sacro, cantando e pregando per tutta la notte.

No. Quest’anno l’emozione di sentirsi solo accarezzati dallo sguardo della Vergine Nera non lo proveremo, non potremo stare più in compagnia di Maria, per poche ore, o per una notte intera. Non avremo la possibilità di vederla rientrare dal mare nella sua Crotone, tra una marea di gente , fuochi d’artificio, processione di fedeli che neanche per un minuto avrebbero potuto perdersi la possibilità di ritornare con lei su quel sagrato della chiesa vescovile da cui era partita sabato notte.

Niente di tutto questo. E’ come se i Santi e la Madonna Nera, si fossero allontanati da noi, prese le distanze dalla nostra cattiveria, ipocrisia, forse anche quella di un clero, troppo proiettato verso la mondanità e a circondarsi di primi della classe scartando gli ultimi.

Qualcosa di sacro, quest’anno è andato irrimediabilmente perso e quelle chiese chiuse, il dover attenersi anche per una funzione a regole ferree o essere sbattuti fuori se non osservi le regole, ti fa presagire che anche i Santi, la Madonna, e Dio si sono letteralmente stancati che non vogliono essere celebrati da chi è capace solo  di muovere le labbra per dire Signore, Signore, ma che alla prova dei fatti sono peggio dei sepolcri imbiancati.

Ritornerà il vento Divino ad agitare le nostre vite, o protesi a costruire un mondo dove solo i soldi contano, gli affari l’ideale da perseguire, periremo sotto il peso della nostra stessa mediocrità?