Crotone: la città del fico fiorone

 

 

 

Il Ministero dei Beni Culturali ha riconosciuto Crotone “città che legge” assegnandole un bollino doc,  dopo un’attenta scrematura che ha visto ai nastri di partenza 522 città concorrenti.

Non si fa che riempirsi la bocca continuando a ripetere che “la cultura rende liberi”, “studiare è fondamentale per la formazione di un pensiero indipendente oltre che per la professione”, “la lettura è cibo per la mente”.

Il 2017 porta bene a Crotone dal punto di vista letterario poiché grazie a questa segnalazione si potranno avere finanziamenti e incentivi per i progetti più validi. D’altronde se consideriamo la popolazione scolastica del nostro comprensorio nulla da eccepire in termini numerici, ma se dobbiamo tenere conto di altri parametri i dubbi ci sono e le perplessità anche. La città Pitagorica non brilla per biblioteche comunali. L’unica che abbiamo intitolata a Lucifero, situata nel Castello, rischia di essere sfrattata e delocalizzata in periferia. Sarebbe interessante capire quanti sono i giovani che accedono a tale struttura per leggere, quanti libri hanno letto in un mese e la loro preferenza in termini di autori scelti. Altro dubbio amletico  sorge se consideriamo  che Crotone ha solo due librerie: una storica, “Cerrelli”, che sponsorizza l’uscita dei libri con eventi specifici e l’altra più moderna” Mondadori  che ha dovuto ridurre il suo spazio per dividerlo con la vendita di lingerie.  Forse un modo per vendere libri che spesso e volentieri rimangono negli scaffali in compagnia della polvere. Sarebbe interessante capire il volume delle vendite e se c’è l’interesse da parte degli acquirenti  di fare una bella abbuffata di lettura. Una cosa è certa: ciò che si legge avidamente sono i volantini dei supermercati per la sponsorizzazione delle offerte. Vanno letteralmente a ruba, sono  intercettati avidamente dal pubblico e letti con attenzione.

Più che interesse per la lettura, quella che è cresciuta a dismisura è la voglia e il desiderio di scrivere un libro, che magari possa andare in testa alle classifiche, generare reddito e vivere pochi momenti di celebrità; siamo arrivati al punto che tutti scrivono ma nessuno legge! Una questione alquanto controversa, poiché di questi tempi leggere per il gusto di avere tra le mani un libro ha senz’altro un costo.  L’ acquisto di un buon libro di narrativa o un classico della letteratura italiana e internazionale è appannaggio dei possessori del portafoglio di Zio Paperone. Transitando davanti gli scaffali  della Mondadori non si può che notare prezzi di copertina  abbastanza esosi. Ci si ferma davanti a un titolo interessante, si legge la trama, si sfoglia qualche pagina, si scopre il prezzo ed ecco che il libro ritorna magicamente al suo posto a far compagnia alla polvere e all’oblio del tempo. La frustrazione di non poter comprare un libro che scatena una sana curiosità è un sentimento che non auspichiamo a nessuno. E’ come se qualcuno staccasse la corrente proprio nel vivo di una scena chiave di un film o, molto più semplicemente, significa negare a una persona di perdersi nei meandri della propria fantasia. E c’è poco da stupirsi se gli adolescenti di oggi non leggono più e non sono nemmeno lontanamente interessati alla lettura, dal momento che i pochi spiccioli che mettono da parte nemmeno basterebbero a comprare “Delitto e Castigo” o “I Promessi Sposi”; meglio un big Mac o una pizza, così che se uno non può cibare la propria mente, almeno si riempie la pancia!

Per farla breve, ci piacerebbe che Crotone, riconosciuta città della lettura, si desse una mossa per uscire dal lungo sonno in cui è caduta per via di idee che non decollano,  sulla pista vuota dell’aeroporto.