Crotone: quattro operai salgono su una gru: chiedono lavoro

 

 

Non mollano gli operai dell’ex Agros.Come dargli torto. Si muore di fame se hai un lavoro, figurarsi non averlo affatto o congelarsi fino a novembre. Cinque mesi circa dovranno trascorrere a partire da oggi 15 giugno  per allargare l’organico della municipalizzata multi servizi che dovrà occuparsi di  raccolta differenziata. Troppi, quando si devono fare i conti con le bollette che arrivano e si devono pagare per continuare a usufruire di un servizio,  tanti quando ogni giorno devi apparecchiare la tavola per il pranzo e la cena per dar da mangiare ai propri figli  e i miracoli non si possono fare se i soldi mancano. Quattro operai dunque  sono saliti su una gru a trenta metri d’altezza nel porto industriale di Crotone  e da lì non scenderanno fino a quando il sindaco non arriverà con il loro contratto in mano. Come dargli torto. Nei giorni scorsi gli operai che si erano piazzati davanti alla sede comunale avevano iniziato lo sciopero della fame e uno di loro era stato trasferito in ospedale per via di un malore. C’erano state delle trattative tra i sindacati e vertici dell’Akrea  ma congelarsi fino a novembre non è possibile, anzi significa condannare queste famiglie allo stillicidio significa che fino a novembre dovranno chiudere la cucina e il bagno rimanere senza luce e acqua. Una bella trovata. La scoperta dell’acqua calda. Il fatto osceno è che durante la protesta le istituzioni e i vertici Akrea avevano parlato di qualcuno che sobillava gli animi, ma quando si mantiene il punto è perché  non si sa davvero che pesci prendere e prima che la disperazione prenda il sopravvento chi ha famiglia lotta come un gladiatore nell’arena dei leoni. Crotone rischia di scomparire. Non si era raggiunto mai fin’ora una condizione così miserrima. Mentre ci si preoccupa degli sbarchi e in parlamento si approva lo ius soli, in questo lembo di terra ci hanno lasciato soli e i nostri problemi non fanno testo. A questo punto invece di creare associazioni per attivare gli Spraar i soldi che ci vogliono da parte delle istituzioni per farli partire si utilizzassero per garantire una vita dignitosa a  chi chiede lavoro e non vuole rinunciare alla propria dignità e a quella delle loro famiglie.