Dalla lotta di classe alle congiure di palazzo.

 

C’era una volta la lotta di classe, c’era un tempo in cui il lavoro era un valore e si parlava di dignità e giustizia sociale. All’interno delle fabbriche gli operai lottavano per avere il riconoscimento dei loro diritti e parlare di qualità della vita era un principio sacrosanto e legittimo. Si sottolineava l’importanza di avere più tempo a disposizione per se stessi e la famiglia e il figlio dell’operaio diventava medico o avvocato. La disoccupazione era sotto controllo, i licenziamenti pressoché nulli, il sindacato svolgeva la sua funzione a favore della classe operaia limitando le ingiustizie .Poi qualcosa si è inceppato. E’ iniziata l’era di “Mani Pulite” e da quel momento in poi la corruzione ha continuato a dilagare, trasformandosi in un sistema di scatole cinesi e diventando ancora più forte. Si è cominciato a parlare di globalizzazione per permettere ai Cinesi, che stavano crescendo, di consumare di più, tanto che oggi l’economia e la finanza cinese sono ritornate all’antica potenza della Città proibita. Globalizzazione ed Europa hanno permesso al capitale di impadronirsi delle teorie marxiane per favorire disoccupazione e malessere, e la politica di sinistra ha ritenuto opportuno abbandonare il contatto con la società per conquistare spazio  nei salotti per discutere con pochi illuminati sul da farsi, sul promuovere come classe dirigente i propri figli . Il merito si è trasformato in un modello di selezione per la progenie dei ricchi che potevano scegliere di studiare in scuole private ed università accessibili solo a loro. D’altronde doveva esserci differenza tra il figlio dell’operaio e del padrone e la nuova società attualmente si divide tra ricchi e poveri, tra chi può e chi non può. Intanto si è proceduto ai licenziamenti di massa, si è cominciato a parlare di un nuovo modello di sviluppo, di nuove figure emergenti e soprattutto si sono aperte le porte per favorire un’immigrazione selvaggia con la scusa delle guerre e della fame in realtà come l’Africa, presa d’assalto dal gigante cinese che favorisce lo svuotamento del continente per i propri interessi. Il lavoro è diventato merce di scambio nel frattempo per favorire profitti e speculazioni grazie all’entrata di una nuova massa di schiavi che dovranno sostituire la manodopera di un tempo, grazie ad un salario simile ad  un’arma potente di ricatto per livellare bisogni e sopravvivenza. In pratica o tutti accettiamo quattro soldi o chi gestisce attività imprenditoriali sa chi assumere. Il lavoro a nero è ritornato ad affacciarsi sulla scena di una società corrotta da ogni forma di dissolutezza, ed il passato è diventato un vento che soffiando su alberi in fiore ne secca i semi con il serio rischio che la terra si consumi a forza di essere calpestata, lasciando all’antico splendore palazzi carichi d’oro e di ricchezze che certamente non crolleranno.

C’era una volta la sinistra che è diventata oggi notabilato che parla il linguaggio delle stanze del potere servendosi dei simboli prima appartenuti all’aristocrazia, che vuole governare abolendo ogni forma di  democrazia,tant’è che si punta il dito sui populismi per mettere a tacere masse sempre più incavolate e che vivono ai margini, senza possibilità di riscatto.

E che la sinistra sia crollata, distrutta, lo dimostrano le sterili fantasie di chi ancora parla di coalizzarsi per vincere contro una destra che ricalca i canoni della ex sinistra.

Sparita la nostra identità, sostituita la religione con il totem del denaro, si vive per silurare qualsiasi forma di idealità, per cancellare ogni riforma sociale e promuovere in nome del benessere le corti e i palazzi feudali. La confusione  sotto il cielo è tanta, la situazione è eccellente. Schiavi  robot non potranno mai sostituire in toto l’essere umano per quanto la fantascienza ci provi.