Deserto che avanza

 

Cosa è stato di noi, presi dal desiderio di cambiare il mondo, tra voci festanti, incontri gioiosi, desiderio di camminare e non arrendersi mai.

Cosa rimane oggi di quel tempo, vela sospinta dal vento verso l’azzurro infinito, dove ci spingevamo per navigare in una spada di sole tesa sull’orizzonte prima di svanire.

Erano i giorni della speranza, della follia. Cavalcavamo le onde spumeggianti senza paura di sfidare i marosi,prima di arrivare a riva e stanchi guardare  l’imbrunire, bagnati infreddoliti,  felici.

E oggi? Il mare sembra sempre più cupo, l’azzurro del cielo sempre solcato da nuvole, un sole tiepido, morente non fulgido coperto dal grigio dei fumi.

Muore la Terra, la Madre che attende di essere amata ,coltivata, rispettata, pronta  a dare i suoi frutti al cambio delle stagioni.

Rumori di guerra, sangue che scorre, speranze tradite, acqua  avvelenata. Il giardino ricoperto d’erbacce non mostra più i suoi fiori più belli, dai petali profumati. Cade la pioggia e fango diventa, rimango a scrutare da molto lontano il deserto che avanza