Ha vinto Macron , che sarà l’ottavo presidente della Repubblica francese. Sostenuto dai poteri finanziari, ha fatto parte del governo Hollande, da cui si è dimesso, per dar vita al movimento “En Marche” portandolo alla vittoria. Non c’è dubbio che sia stato studiato tutto nei minimi particolari ,per garantirne l’eleggibilità. I voti di Fillon sono confluiti nel suo schieramento, e così anche se per gli scandali avrebbe dovuto dimettersi ha corso fino alla fine anche lui, senza che nessuno gli sbarrasse la strada. Pur di far fuori la Lepen, a favore della finanza, si sono schierate le forze di una sinistra definitivamente morta che rappresenta solo se stessa. Macron è il più giovane presidente della repubblica francese, paragonato per l’età a Luigi Napoleone III colui che nel 1851, attuò un colpo di stato divenendo imperatore dei francesi. Di questi tempi la storia non ha tanto senso; non solo è stata messa nel ripostiglio di ramazze e rastrelli, ma si tende a scriverne un’altra, legata ad un’Europa che decide strategie governative ed attua politiche capestro, pur di mantenere salda la barra del potere. “En Marche” in fondo è stato un movimento mitico, poiché in poco tempo Macron ha parlato di Europa e anche dopo la sua elezione a presidente prima della Marsigliese è stato cantato l’inno dell’Unione europea di Beethoven.Come si diceva è stato tutto studiato sin nei minimi particolari, così come le campagne di comunicazione condotte ad arte facendo intendere che la vittoria sarebbe stata difficile, quando in realtà era stato tutto previsto. L’antifascismo si è rivelata la carta vincente se da destra e sinistra tutti hanno portato acqua al mulino di Macron, discreditando la Lepen, contro la quale hanno protestato ambientalisti e persino il movimento femen. Strano che delle donne ignorassero che la Lepen è donna, e forse la novità in assoluto sarebbe stata la sua elezione. Intanto con questa mossa la finanza entra direttamente nelle stanze dei governi e si lavora non certo per i bisogni degli ultimi, ma per tutelare multinazionali e grossi gruppi bancari. Nel programma di Macron si fa riferimento alle campagne climatiche, ma queste campagne quanto andranno d’accordo con gli speculatori che hanno finanziato Macron? Si prospettano tempi difficili con un’Europa che sarà ora più forte grazie all’asse franco tedesco e paesi che dovranno correre a due velocità, ragion per cui crescerà ancora di più la disparità tra ricchi e poveri destinati quest’ultimi ad uniformarsi ai nuovi schiavi che stiamo importando in massa dall’Africa. Gli sponsor della campagna elettorale di Macron secondo Wikileaks sono stati Soros, David Rothischild, Goldman-Sachs e addirittura il grande Obama a dimostrazione del fatto che la Trilateral mai è stata così forte da spostare gli equilibri di uno Stato. La politica attualmente appartiene ai potentati e chi ha soldi determina tutto, anche l’elezione del proprio fantoccio.. In pratica siamo così avanti che stiamo ritornando ai tempi della Destra Storica quando i candidati da eleggere dovevano essere notabili e aristocratici, i soli in grado di formare i Governi. Ci sono macchine da guerra, che al momento opportuno si muovono mandando in avanscoperta i prescelti, così com’è stato per Macron ragazzo prodigio che tanto è piaciuto ai Rothischild da farlo entrare ora all’Eliseo. C’è da chiedersi se non sia questa una nuova forma di nazismo che rischia di trasformare gli Stati in grosse aziende finanziarie dove ogni decisione marcia solo in una direzione. D’altronde questa gente ha in mano la stampa, la cui unica funzione è quella di educare la massa al nuovo verbo, così succube di quanto dicono i potentati dell’informazione, da credere anche agli asini che volano.Con questa vittoria inizia la rottamazione totale della nostra identità. Dobbiamo acquisire la mentalità dei nuovi schiavi adeguarci a loro in termini di lavoro e abbassare la testa. W Macron, w la Francia finanziaria