Santi di pietra. Non sudano, non piangono. Impassibili difronte alle umane miserie, rimangono su un piedistallo mentre intorno l’aria rarefatta soffoca il respiro. Urla, grida, si perdono nell’indifferenza di questo tempo avaro di sentimenti, emozioni, che ha dimenticato l’umana pietà e lascia che mani inique sacrifichino la vita al soldo, che insieme a tanti altri soldi diventano montagne, sulle quali uomini dall’occhio avido siedono per ingrassarsi e calpestare la storia di esistenze sempre più effimere, i cui fili si assottigliano ed il disegno cesellato sulla pezza si cancelli. Chi siete voi che dall’alto della vostra arroganza continuate a calpestare le nostre vite e con codardia godete del dolore altrui. L’aria, che respiriamo, la terra che calpestiamo ci appartiene per il sol fatto di camminarci. Non è solo vostra. Giù le mani dall’acqua e dal cibo. Per ogni boccone negato, per tutte le volte che l’aria avvelenerete, sappiate che oltre a condannare noi, condannerete voi stessi. La montagna d’oro sulla quale sedete crollerà e nulla rimarrà se non l’odio che avete cercato d’instillare nelle nostre menti, ma che un Grande Amore spazzerà via, respingendolo negli inferi dal quale non potrà mai più uscire.