Il Califfato d’occidente

Surrendered Turkish soldiers who were involved in the coup are beaten by a civilian on Bosphorus bridge in Istanbul, Turkey, July 16, 2016.     REUTERS/Stringer EDITORIAL USE ONLY. NO RESALES. NO ARCHIVES.
Surrendered Turkish soldiers who were involved in the coup are beaten by a civilian on Bosphorus bridge in Istanbul, Turkey, July 16, 2016. REUTERS/Stringer EDITORIAL USE ONLY. NO RESALES. NO ARCHIVES.

Turchia. Non si arresta l’azione epuratrice di Erdogan contro i dissidenti. Gli arresti si susseguono senza tregua. Sono a tutt’oggi 9.322, compresi i giudici, mandati via in blocco, ed agenti di polizia a cui è stato intimato di riconsegnare armi e distintivi. Un’azione capillare che riguarda la sospensione di funzionari pubblici e la richiesta di dimissioni di 1577 rettori, tra cui imam e docenti di religione. Il consiglio supremo radio televisivo della Turchia ha annunciato la sospensione delle licenze ad emittenti radio- tv che hanno dato voce ai cospiratori golpisti, per lasciar circolare una sola voce, un solo pensiero: quello del Palazzo. E come se non bastasse, si torna a parlare di reintrodurre la pena di morte, esistente per il sultano in America, Russia, Cina, nonostante la Merkel gli abbia intimato di desistere da una decisione che annulla i diritti umani. Inoltre, in un’intervista Erdogan ha annunciato che a piazza Taksim sarà costruita una grande moschea e sarà avviato il progetto per la costruzione di una caserma ottomana. In pratica abbiamo, nella parte europea di casa nostra, uno dei più sanguinari dittatori con il quale probabilmente dovremo scendere a compromessi ed accettare supinamente i suoi diktat.

 E’ come se la strategia dell’Isis avesse preso forma attraverso un califfo in giacca e cravatta che sta dando man forte ai soldati della jihad per affermare l’Islamismo in ogni espressione della vita quotidiana. Per il modo in cui si sta comportando Erdogan e per la maniera in cui si esprime, è come sentir parlare il Califfato. Il Califfato di Al Baghdadi non prevede opposizione interna, guai alla circolazione di pensieri alternativi, fuori magistrati e gradi dell’esercito considerati infedeli, via i rettori, fuori chi non ubbidisce o mette in difficoltà il sistema. D’altronde le immagini che mostrano gli infedeli arrestati, spogliati, con le mani legate dietro la schiena, ammassati gli uni vicino agli altri riportano alla mente le esecuzioni di massa attuate dagli jihadisti, evocando l’immagine di animali destinati al macello. Gente spogliata di tutto, con il viso tumefatto, uomini torturati, indotti a confessare per essere condannati.

L’Isis l’abbiamo in casa. Abbiamo dato potere ad un dittatore che ora alza la voce perché l’America espella un uomo che lui considera la mente del golpe; forse sa che quell’uomo, Gulen, è un libero pensatore ed i pensatori per Erdogan sono nocivi. Erdogan voleva stravolgere la Costituzione per assumere il potere nelle sue mani, per reintrodurre la pena di morte e procede spedito come un trattore. Intanto fa male sapere che giudici, garanti del diritto, sono stati allontanati, magari verranno processati come traditori perché è difficile rinnegare le leggi, leggi che sono fondamentali e regolano la vita dei normali cittadini. Ma quando si diventa sudditi non servono le leggi, la legge diventa quella della dittatura e chi non ubbidisce viene impiccato come traditore. Sarebbe questo personaggio il volto moderno dell’Islam?