Legge elettorale: i falegnami di poltrone traballanti riparano tutto

Plaudemus, abbiamo la nuova legge elettorale che sarà portata a casa a colpi di voti di fiducia. Mai vista una cosa del genere. Peggio hanno fatto le dittature sud americane che non avevano bisogno di un Parlamento per discutere e limare i punti più controversi della legge. In pratica si è dato il via all’accozzaglia che porterà su quegli scranni, ancora una volta, le solite facce di bronzo, coloro i quali sono esperti in colpi gobbi e usano la politica come arma a doppio taglio: fare in modo che la massa vada a votare, secondo quanto da loro prestabilito. Un paravento per dimostrare che la Democrazia è viva, funziona e sa ancora prendere decisioni per il bene della collettività. Una collettività che ci ha messo la faccia, che durante le fasi più calde ha dato un segnale della sua presenza, registrata da alcuni Tg come il popolo delle barricate. In realtà non si usa più tenere conto del dissenso,  i caterpillar avanzano travolgendo gli ostacoli.

Bugie, solo bugie. Da quanto si evince, nella prossima tornata elettorale ritorneranno in campo Verdini, ottimo maestro falegname, per riparare le poltrone traballanti. Vedremo il grande Salvini, alleato come sempre con il Cavaliere, che ha votato questa legge elettorale con le peggiori facce di bronzo  e che all’occorenza non disdegnerà l’aiuto salvifico di galoppini e mestatori, perché il Governo attuale è una fotocopia di quello che uscirà fuori  ad urne chiuse. In tutto questo non dimentichiamo che nel carrozzone non poteva  mancare El Renzie, il Socrate che ammaestra i giovani e prepara la cicuta per gli altri,colui il quale, contestato ovunque, ci viene mostrato come osannato dalla gente che lo attende festante ad ogni stazione dove sbarca.

No. Non si era mai registrata una fase così bassa in un Parlamento esautorato delle sue funzioni, fiaccato, ridotto ad una casa da Grande Fratello, dove c’è chi esce e chi rimane tra chiacchiere e commenti da donnicciola e pescivendoli, siano vip o gente comune.

Con questo ombrello che si sono costruiti, i tessitori di trame stanno tessendo in fretta la tela che ha bisogno di un ulteriore passaggio.

C’è da portare a casa lo “Ius Soli” e bisogna farlo più in fretta possibile. E’ l’asso nella manica di chi ha preparato la Casa sicuro di andarla ad abitare grazie ai voti di ringraziamento che saranno espressi da chi diventerà definitivamente cittadino del Paese degli inciuci.

Vedrete che Salvini, alla fine, dopo tanto baccagliare lo voterà insieme ai suoi compari, perchè Parigi val bene una messa. Intanto la propaganda elettorale è già partita.

Se non ve ne siete accorti, il PIL non è più moscio ma bello diritto, le imprese vanno a gonfie vele, i giovani hanno iniziato a lavorare, i presidi avranno un incremento di stipendio di 400 euro mensili e i conti stanno per essere tutti ripianati.

Grazie a Renzi, che viaggia da nord a sud e sta prendendo appunti sul suo blocco notes,  il sud avrà strade, ferrovie ultraveloci, aeroporti con più piste d’atterraggio nei hangar riposeranno boing che viaggiano alla velocità della luce. Insomma un Paese dei balocchi a misura della nuova cittadinanza di uomini e donne che  realizzeranno i loro sogni. I diritti saranno per tutti e la ricchezza sarà distribuita equamente.

Peccato comunque che ancora non abbiamo tutti l’orecchino al naso e che siamo stanchi di essere raggirati come se fossimo stupidi e ignoranti.