L’isola in una stanza
di Antonella Policastrese
Volute di fumo si innalzano a cerchio sul soffitto, volteggiano leggere prima di disperdersi in questa stanza,grembo che mi accoglie ed attutisce ogni forma di rumore con l’esterno.Fuori da ogni contraddizione, il mondo rimane fuori con tutti i suoi casini ed io divento padrona di miei pensieri, del mio tempo, dei miei giorni, della mia vita.
Accovacciata sulla sponda dell’anima tutto scorre, come l’autunno che bussa in un’ultima esplosione di colori prima che il freddo inverno lo avvolga nel suo grigio mantello.Natura che attende la quiete prima di rinascere ancora. Ascolto ubriaca le notizie che scorrono: gente attratta da echi di libertà e desiderio di raggiungere una meta. Quale libertà, continuo a domandarmi! Quella di donne massacrate da uomini che mi provocano orticaria e mi fanno venire un conato di vomito. In quala epoca vivo? Incubo o realtà. Continuo a rimanere ancorata sull’isola dei miei pensieri. Solo lì dentro riesco a muovermi. Quell’isola adesso è questa stanza che rimane chiusa al brusio di voci che si dissolvono, ed all’improvviso mi ritrovo a dire no, questo non è un mondo è solo caos, confusione, dolore, difficoltà continua. Si è una vita che fa invidia ad una corsa ad ostacoli. Respiro, spengo la sigaretta, e comincio a perdermi nella musica, la sola capace di farmi nuotare nei miei sogni, pizzicando le corde di un cuore che ascolta il respiro del’universo ed in esso si annienta.
Antonella Policastrese