Maggio è un mese importante per Crotone. Ricorre ogni anno la festa della Madonna di Capocolonna, effigie nera di origine bizantina venerata dai Crotonesi. Da quando si emette il primo vagito e per tutta la vita, ogni nato viene consacrato alla Madonna, che rappresenta la nostra crotonesità, nel mondo. E’ una festa molto sentita, vissuta tra sacralità e paganesimo, anche perché aldilà delle ragioni intime e personali della fede, c’è un modo di incontrarsi e stare tra tanta gente ,che per l’occasione si riversa a passeggiare in un mercato simile a quello arabo, dove si visitano gli stand delle varie mercanzie alla ricerca dell’offerta migliore o della novità del momento, vera specialità delle bancarelle. Anche quest’anno si ripropone, come negli anni passati, la questione di dove allestire la “fiera”, poiché a causa del campo sportivo ampliato è venuto meno lo spazio per gli stand che temporaneamente erano collocate nell’area antistante lo stadio. E così, pensando a dove poter cercare i luoghi espositivi delle varie mercanzie si sta facendo strada una soluzione ventilata da più parti, che risulterebbe un flop se fosse realmente adottata. Premesso che la festa della Madonna ha una componente legata al mare, in quanto il quadro piccolo la sera torna da Capocolonna sulla barca, non si capisce il perché svilire l’avvenimento situandone una parte su viale R. Margherita che, per la sua posizione, funge da accesso anche al centro storico e un’altra su via Falcone e Borsellino che ricade in periferia. Una trovata dell’acqua calda. Ci fu un anno che questa “pensata del ciuccio” si rivelò perdente, poiché gli amministratori dell’epoca la situarono così fuori mano che a nessuno venne la voglia di andarci. Ciò che stiamo cercando di dire è che la tradizione va in ogni modo rispettata e la fiera è sempre stata posizionata in centro in vie adiacenti al mare. Ci vuol tanto a comprendere che in questo periodo c’è il desiderio di stare in centro e, avendo vicino la Cattedrale dove sta esposto il quadro della Madonna, si può unire al diletto di andare in giro per la città? E’ proprio durante la festa che Crotone acquista una vitalità propria, viste la persone che circolano per le strade piene fino a notte inoltrata e il senso di uno stare insieme anonimamente tra tanti sconosciuti volti mai visti prima, tant’è che, in questi giorni particolari, c’è il desiderio di spezzare il filo dell’isolamento. Non basta sentirsi tagliati fuori dal resto d’Italia per mancanza di strade, ferrovie, aerei, adesso creiamo anche l’isolamento individuale interrompendo una tradizione viva nei cuori dei Crotonesi? Quest’anno gli eventi poi sono di natura prettamente sportiva: poichè coincide con gare veliche che vedono come scenario naturale il mare. Non è dunque contraddittorio rimandare la gente nelle “riserve” invece di farle vivere questi giorni tra centro storico e lungomare?