Marine Le Pen e Manuel Macron si aggiudicano il ballottaggio

Marine Le Pen e Manuel Macron andranno al ballottaggio per le elezioni presidenziali. Il 7 maggio i francesi saranno chiamati a scegliere  chi li rappresenterà  all’Eliseo. Battuti pesantemente i socialisti, i quali convoglieranno i propri voti su Macron, candidato della finanza e sostenitore dell’Europa. Nel suo discorso ricorrente è stata la parola Europa, ragion per cui mercati e banche potranno festeggiare un candidato già da adesso con la vittoria in tasca. Marine Le Pen ha lottato strenuamente e nel suo programma di governo era stata chiara: schierarsi  contro la globalizzazione, preservare i confini nazionali, uscire dall’Euro e dalla Nato, far chiudere le Moschee e rispedire a casa gli immigrati, in numero ormai maggiore rispetto agli stessi francesi.  Sarebbe stata una svolta epocale vedere all’Eliseo una donna e soprattutto si sarebbe ridimensionato quel potere tedesco che con Macron vedrà un patto d’acciaio tra Germania e Francia. Le elezioni cominciano ad avere il sapore della beffa. I candidati li sceglono la finanza, le lobby, le multinazionali ,i poteri forti che sostengono il prescelto per poter creare un mondo composto da una massa di poveri rispetto a pochi ricchi. Macron con il suo movimento “En Marche” senza nessuna esperienza politica amministrativa, sarà premiato al ballottaggio dai voti di Fillon di Hamon e perché no, di Melanchon, seppure i punti del programma di quest’ultimo  coincidano in più parti  con quelli della Le Pen. Sa di beffa questo ballottaggio, poiché a prevalere non è il volere del popolo ma della finanza che scende in campo e determina le sorti di un Paese. Non è un caso che i mercati stamattina si siano messi le ali ai piedi, poiché Macron è arrivato prima rispetto alla Le Pen, di conseguenza è volato anche l’euro, mentre le frotte di islamici a Parigi possono già sin d’ora cantare vittoria. E che la questione sia in questi termini lo dimostrano le manifestazioni anti lepeniste di ieri sera quando ancora c’era lo spoglio in atto. Parigi è la sede della finanza, i petrodollari degli emirati stanno facendo la storia e  le ragioni dell’occidente devono soccombere davanti a interessi più importanti del benessere di uno Stato. Macron in pratica gestirà la Francia   come se si trattasse di una grande azienda in modo privatistico, ecco perché la scelta come presidente è caduta su di lui. Pur non avendo il grande spessore di uno statista acclarato, farà moda il suo matrimonio con una donna  di 24 anni più vecchia di lui. Le tardone potranno andare alla riscossa e mettersi in discussione perché il principe giovane che cerca moglie può sempre essere all’angolo.