Papa Bergoglio sulla perdita della democrazia.Riflessione.

Non si ferma l’opera di rinnovamento di Papa Bergoglio all’interno della Chiesa.Il Pastore delle genti non  manca mai di pronunciarsi sui grandi temi come la famiglia, scossa sin dalle fondamenta ,sempre più in crisi per  le diseguaglianze  che affliggono la società, sempre meno ascoltata e soffocata dall’ideologia del pensiero unico. Bergoglio al Pontificio Consiglio “Giustizia e Pace” non si è risparmiato di sottolineare le anomalie ed i rischi per la  perdita di Democrazia ridotta ad appendice di leggi di mercato , che rischia di scomparire e determinare squilibri che distruggono, tra tutte le altre cose, la  dignità di ogni individuo. I dati sulla disoccupazione sono allarmanti per il livello raggiunto, numeri a due cifre che mostrano quanto le condizioni lavorative in questo Paese siano simili a quelle del Bangladesh, per cui occorre lavorare per molte ore e pochissimi soldi. In pratica salari sottopagati che non consentono di sfamarsi o di vivere degnamente. Un lavoro quindi poco tutelato che fa registrare un tributo di vite umane non indifferente,perchè se si ha l’acqua alla gola, non si bada in che modo si lavora ,l’importante è portare un pezzo di pane a casa. Chiamano crisi la mancanza di un’equa distribuzione della ricchezza ,dello sfruttamento selvaggio di uomini su altri uomini,la mancanza di diritti, la distruzione dello stato sociale, la mancanza di cure adeguate o di una scolarizzazione ridotta al lumicino che consenta di abbattere i muri dell’ignoranza, per rendere i bambini cittadini consapevoli e desiderosi  di partecipare alla vita politica. Una Politica intesa come servizio reso alla collettività, scivolata ultimamente nelle mani di persone che si sentono prescelti ,forse perchè hanno il sostegno di gruppi economici e finanziari che li porta a prendere decisioni egoistiche adeguate al loro status ma non a quelle della collettività. Le parole di Bergoglio, espresse con concetti chiari e semplici, lasciano intravedere uno scenario preoccupante. Quando il Papa parla di democrazia a rischio, non può non venire in mente quanto oggi siano venuti meno punti di riferimento chiave. Sembra di assistere ad un remake, con la sostituzione di un uomo giovane che non fa altro che procrastinare l’apparire, vendendo la sua immagine a media sempre più assoggettati alla logica dei profitti. E che la democrazia sia a rischio lo dimostra il fatto  che in breve tempo siamo stati espropriati del diritto al voto. Una rivoluzione che corre all’indietro se tutto viene considerato vecchio, se la memoria diventa un ingombro di cui sbarazzarsi ,dimenticando che senza memoria si rischia di non essere più uomini,  ma uomini senza storia costretti a piegarsi ed a rinunciare a vivere. Cosa sta succedendo in questo mondo che non sa più cosa sia la compassione, o l’amore , che si nutre solo di odio? Forse per non dimenticare, una riflessione va fatta. Giorni fa un padre di famiglia si è dato fuoco. Una volta perso il lavoro, aveva cercato di vendere frutta sulla piazza di Catania, pur di portare a casa pochi spicci. Ma non solo i vigili gli hanno requisito tutto perchè abusivo, ma difronte alle proteste reiterate dell’uomo ed alla minaccia di darsi fuoco gli è stato risposto di farsi più in là. L’uomo si è dato fuoco difronte all’indifferenza dei pubblici ufficiali e dopo una settimana dal ricovero è morto.I pubblici ufficiali  stavano svolgendo il loro servizio, applicando la legge. Difronte a tanta aberrazione alla perdita di diritti e dignità, come fa una società a definirsi tale e come è possibile assistere ogni giorno allo spettacolo di politicanti che non hanno più un briciolo di buon senso, che parlano ed agiscono come se la strada o i parlamenti fossero salotti di casa propria?