Parola d’ordine: abolire la democrazia

turchia

Una situazione davvero esplosiva. In Turchia continuano le purghe conto gli oppositori del governo, coloro i quali, stando alle dichiarazioni di Erdogan, avrebbero complottato sia direttamente che indirettamente contro di lui.E’ stata sospesa la Convenzione dei diritti umani, con la giustificazione da parte del sultano, che anche la Francia aveva adottato la stessa misura ,all’indomani degli attentati del 13 novembre con la  conseguente proclamazione dello Stato d’emergenza. Ciò che fa più temere sono le misure adottate  dal leader maximo  per epurare gli organismi della cultura e del giornalismo, mettendo in serio pericolo la libertà d’espressione. Dopo essersi liberato dei giudici e degli alti gradi militari, rei di aver complottato contro di lui, la purga si è abbattuta sui rettori delle università, sugli imam e sui professori delle scuole pubbliche e private. Sono 20  i siti web d’informazione bloccati e 25 sono gli organi di stampa a cui è stata revocata la licenza, 34 i giornalisti a cui è stato ritirato l’accredito stampa, mentre un cronista che ha seguito il golpe sin dalle prime ore in cui è avvenuto  è stato arrestato. Diritti umani e libertà d’espressione sembrano non contare più nulla. A parte il silenzio complice delle altre diplomazie europee, l’unica ad aver richiamato Erdogan alle sue responsabilità è la Merkel Come mai si sono chiesti alcuni. La risposta sembra ovvia. La Germania rappresenta l’Unione europea ed in questa deriva democratica, senza uno straccio di strategia di politica estera, nessuno sa che pesci prendere. Molte cose non tornano. Abbiamo parlato troppo il linguaggio degli affari, ci siamo preoccupati così tanto dei mercati, costruendo un gigante con i piedi d’argilla. Numeri e grafici non hanno nulla a che vedere con i diritti uman,i la sospensione della Democrazia, così come sta avvenendo in Turchia. Ed allora cos’altro c’è, cosa turba i pensieri degli stati? Il crollo della moneta turca, delocalizzazioni effettuate in tempi non sospetti di imprese italiane, affari che forse andranno in vacca, perché nel paese della mezzaluna la modernità non è più di moda? Dalle voci che si raccolgono, c’è la dichiarata volontà da parte del sultano di ripristinare l’uso del velo abolire la parità dei diritti uomo donna, la necessità di cancellare ogni diritto e di affidarsi ad un leader che renderà grande la Turchia,seguendo la tradizione e la fede islamica. Di Erdogan non c’è da fidarsi. Ha deciso di mostrare al mondo i propri muscoli e non esita a dare vita al Califfato della mezza luna per ricostruire la grandezza dell’impero ottomano.La cosa che desta perplessità è percepire che quanto sta avvenendo in Turchia sia quasi  un fatto normale, un discorso finalizzato solo a quella zona, da non destare dubbi nell’opinione pubblica addormentata da un’informazione che ha plagiato le coscienze. Eppure stiamo assistendo ad una repressione di proporzioni eccezionali che sta abolendo lo stato di diritto. Diritti e democrazia non abitano più questo mondo, forse sono diventati dannosi, per quanti hanno in mente modelli finanziari che esulano dai bisogni della gente. Cosa succederà viene da chiedersi. La situazione è complessa e non bisogna dimenticare .   la  questione del popolo curdo, che aspira ad avere un territorio, ma che a quanto pare non viene nemmeno preso in considerazione, se non per sganciare qualche attacco da parte dei giannizzeri turchi. Un tempo Erdogan avrebbe incolpato loro, oggi punta il dito contro l’America, ed un occidente privo di identità e valori.