parola d’ordine:abolire il voto

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Si sono svolte le elezioni a Reggio Calabria, per eleggere il primo consiglio Metropolitano. Sono altre undici le città metropolitane, Torino, Milano, Venezia, Bologna, Firenze, Roma, Bari, Napoli. Le ultime ad essere istituite Catania, Messina e Palermo. Le Città Metropolitane in pratica prendono il posto delle Province che, con la riforma Costituzionale, se passasse il Sì, saranno definitivamente abolite. Le città Metropolitane sono enti territoriali di area vasta e si occuperanno di infrastrutture, dello sviluppo del territorio e della promozione dei servizi. In pratica funzioni che riguardavano le Province saranno adesso svolte da questo ente di nuova formazione secondo la legge n.56, che disciplina ex Province, fusioni di comuni oltre che amministrazioni locali. Gli organi delle Città Metropolitane sono il Sindaco ed il Consiglio, che saranno eletti non dai cittadini come era per le Province , ma da sindaci e consiglieri delle amministrazioni comunali. Nel reggino sono 97 i comuni rappresentati nella nuova istituzione che  sarà formata da 14 consiglieri e rimarrà in carica per cinque anni. I Consiglieri affiancheranno nel lavoro il Sindaco Falcomatà, che potrà contare su nove seggi. Due seggi andranno al centro destra, due ai Socialisti di Zavettieri, un seggio alla lista della locride. Non ha ottenuto nessun seggio la lista Tripodi e Pedà. Come dicevamo ha votato il 92% dei sindaci aventi diritto al voto, assessori, consiglieri comunali dei comuni della Provincia. Per risparmiare sulle spese della politica, si tagliano i diritti dei cittadini che vengono esclusi dalla possibilità di eleggere i loro rappresentanti. Il tutto rientra nella riforma costituzionale voluta da Renzi, sulla quale entro novembre dovrebbe esprimersi la società civile . Sarebbe interessante capire in quanto consiste il risparmio con l’istituzione delle città metropolitane che dovrà mantenere la struttura del personale che facevano parte delle ex province. Renzi poteva benissimo risparmiare sui costi della politica riducendo lo stipendio di 630 parlamentari alla Camera che, invece, sono scesi sul piede di guerra difronte ad una proposta dei 5 Stelle che proponevano proprio questo. Sarebbe interessante anche ridurre il numero dei parlamentari alla Camera invece di tenere dentro la sua maggioranza ed accontentare politici sempre più simili a cortigiani. Intanto c’è da dire che dovrà essere varato il nuovo statuto dell’area metropolitana reggina a cui sta lavorando  un docente di diritto amministrativo dell’università Mediterranea di Reggio Calabria ed approvato in occasione della prima seduta del nuovo consiglio metropolitano. Sparisce il diritto di votare, aumentano al contrario i privilegi di politici che, facendo parte della maggioranza di Governo possono muoversi come meglio credono. Renzi ci sta traghettando verso un’area informe dove la parola democrazia è processata ed abbattuta.