Rino Gaetano: una storia, un mito

 

 

Una meteora che si è spenta in fretta. Ha brillato intensamente la vita di Rino Gaetano, morto prematuramente il 2 giugno del 1980. Era crotonese Rino Gaetano e come ogni giovane di questa terra improduttiva aveva messo nella valigia i suoi sogni per fare l’emigrante a Roma.Un suo disco riprende questo aspetto che ieri come oggi è diventato consuetudine che appartiene alla nostra storia, con ricordi pregnanti da cui emerge  quel rapporto simbiotico con il mare  che per noi Crotonesi è motivo costante della nostra esistenza. Musica e parole che Rino Gaetano, con la sua ironia graffiante, ha mantenuto in ogni testo composto. L’emigrante infatti canta sempre “le canzoni che sentiva sempre a lu mari”. Diceva Rino: “le mie canzoni saranno cantate dalle future generazioni” e la sua profezia si  è tutta avverata. Pur non essendo osannato nella sua Crotone, viveva con la sua città un rapporto d’amore e odio, una costante per noi Crotonesi costretti ancora oggi a dirigere altrove la vela, poiché i cavalli di razza  non sono bene accetti se non fai parte di un entourage che ti destini a correre non avendo nessuna bravura per farlo. Rino, profeta del suo tempo, si divertiva a prendere in giro situazioni e modi fare quasi a voler mettere alla berlina abitudini e modi di agire propri di questa terra malata, che ha ancora bisogno di santi protettori e angeli caduti per camminare sulle proprie gambe. Il suo inno è “Ma il cielo è sempre più blu”, uno spaccato di vita in cui tra le mille contraddizioni c’è la speranza che qualcosa possa cambiare. “Chi gioca a San Remo”, diceva il cantatautore, una caratteristica così attuale che i giovani crotonesi hanno preso alla lettera. Visibilità è sempre la parola d’ordine e quindi per averla si scrivono libri d’ogni tipo, ci si improvvisa attori, registi, organizzatori d’eventi e pur essendo una schiappa basta che si vada in scena. “Chi vive in Calabria”, diceva Rino, e noi aggiungiamo “ può soltanto rimirare un pezzo di cielo blu perché si continua a sognare a rimanere terroni Calabresi, in cerca di fama e di gloria”. Rino è troppo vivo, continua a portare avanti le sue battaglie cantando e ironizzando la vita con un pizzico di malinconia e tristezza per tutto ciò che potrebbe essere e non è. Cantare Rino Gaetano è un’emozione costante e chi sembra aver raccolto il testimone è una band crotonese, i “The Yellows”, che riesce a coinvolgere con sobrietà chi ascolta e ritorna sulla riva del mare,  con l’anima e il cuore perché  partendo si sente tradito dal dover andar via. Emozioni allo stato puro di cui oggi più di ieri abbiamo bisogno per sentirci umani e non sudditi o macchine programmate per ubbidire.

Il cielo è sempre più blu  e Gianna promette pareti e fiumi. Evviva la vita! La sfida continua, bisogna aspettare per vedere come va a finire e fare di tutto perché il cielo diventi tutto blu e le speranze fioriscano come fiori variopinti che allietano l’esistenza.