Un Santo oltre confine

 

 

 

P-pio“Cammina con semplicità nelle vie del Signore” . Chissà quante volte Padre Pio avrà pronunciato questa frase a quanti lo avvicinavano per chiedere una Sua benedizione. Il 23 Settembre si celebra la ricorrenza della sua morte avvenuta nel  1968. Quest’anno poi la ricorrenza della morte di S. Pio è particolarmente significativa, per due ordini di motivi :  l’evento del Giubileo Straordinario della Misericordia  e il primo centenario dell’arrivo del Cappuccino a S. Giovanni Rotondo  dove rimase tutta la vita. Padre Pio da Pietralcina ha segnato un’epoca, è un pezzo di storia di questo nostro Paese che sembra aver perso anche l’identità religiosa  per via di una fede fatua che, se brillasse intensamente,  aiuterebbe a capire  l’importanza dell’essere misericordiosi.  I Santi sono uomini che durante il corso della loro esistenza  hanno toccato con mano  le  sofferenze  e cercato in tutti i modi di lenire le difficoltà di un’umanità dolente, scrivendo pagine memorabili di storia.  Una storia, quella del Santo di Pietralcina che continua ancora oggi a interpellare le nostre coscienze. Le cronache della sua vita ci parlano delle umili origini   di un uomo che proveniva   da una povera  famiglia contadina, che risiedeva in un piccolo paesino del Beneventano. A sedici anni prende i voti con il nome di Frate Pio. Nel 1910 è ordinato sacerdote  nella cattedrale di Benevento e per le sue precarie condizioni di salute gli viene concesso il permesso di rimanere a Pietralcina,che lascerà il 28 luglio 1916 per andare a S. Giovanni Rotondo, nella provincia di Foggia, dove rimarrà fino alla morte .Nel 1918, mentre pregava davanti al crocifisso della vecchia e piccola chiesa, riceve il dono delle stigmate, come era avvenuto per Francesco d’Assisi,piaghe che rimarranno aperte e sanguinanti per mezzo secolo. La vita del   frate è segnata  dalle due guerre mondiali, conflitti che colpirono profondamente l’umanità e,  anche per questo, la sua esistenza fu un continuo donarsi agli altri  non solo  con la preghiera, ma anche con le opere che riuscì a compiere quando era in vita. “ La Casa Sollievo della Sofferenza”, ospedale che cominciò a essere costruito nel 1940, fu inaugurata da S. Pio il 5 maggio 1956. Attualmente   la natura giuridica dell’ospedale è quella di un ente privato, di proprietà della Santa sede che eroga un servizio pubblico. Di questi tempi, caratterizzati da mala sanità e di una pletora di interessi che gravitano nel settore sanitario, padre Pio aveva capito l’importanza di un centro che curasse le malattie che affliggono il corpo e ne fiaccano lo spirito. La straordinarietà di questo piccolo grande uomo  è legata al miracolo che tutt’oggi continua a compiere  per i fedeli che continuano a recarsi in quei luoghi di culto  che sono diventati conosciutissimi dall’equatore ai poli. Seppure le controversie sulla sua persona non siano mancate all’interno della chiesa, da vivo e anche da morto, la beatificazione avviene il 2 maggio 1999 ad opera di Giovanni Paolo II ,che il 16 giugno del 2002 lo proclamò Santo, definendolo dispensatore di Misericordia.  Giovanni Paolo II aveva incontrato il frate cappuccino  quand’era un giovane prete ed aveva ottenuto da Padre Pio la grazia della guarigione per la sua amica Wanda Poltawska. “La carità è la regina delle virtù” diceva Padre Pio e le sue frasi sono soprattutto oggi una pietra miliare per le disuguaglianze e gli egoismi che provocano indifferenza e cinismo davanti alla  sofferenza. “Farò più rumore da morto che da vivo” diceva sempre il Santo di Pietralcina  ed è vero, dal momento che  il cuore del santo è stato  venerato fino al 23 settembre in tre chiese di Boston, come annunciato dal cardinale Sean O’ Malley, appartenente anch’esso all’ordine dei cappuccini. Intanto va ricordato che, sempre in occasione del Giubileo straordinario della Misericordia e del primo centenario dell’arrivo di Padre Pio a S. Giovanni Rotondo, lo scorso 22 settembre per la prima volta la reliqua del corpo del Santo è stata portata in processione sul sagrato della Chiesa a lui intitolata. Una devozione che non conosce confini come quella della Protezione civile che nel Santo vede il suo patrono.