Una Politica di Cartone

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A.A.A:  buona politica cercasi. E’ un terremoto devastante quello che sta accadendo con leder di cartone che si agitano sulla scena con arroganza, parlando un linguaggio violento, mascherato sotto la voce dialettica ma che di dialettica non ha più nulla, perché serve un palco o una  scatola televisiva attraverso cui esibirsi. Renzi il rottamatore, il nuovo che avanza, come fiamma  ha bruciato troppo in fretta la luce della candela,  brillando per metà tempo e dopo aver esaurito le sue cartucce, Renzi appare realmente per quello che è. Un paravento dei mercati, un degno rappresentante della finanza, dei grossi gruppi imprenditoriali che parla di innovazione, dimenticando che un Paese avanza, diventa grande se c’è coesione sociale e non divisione. Se a qualcuno andava bene un’ Italia frammentata, quel qualcuno è riuscito benissimo nell’intento. Il caos è talmente grande che ad essere messa in ballo è quella Costituzione poco applicata, considerata inefficace da quanti vogliono cambiarla e trasformarla  in  una carta copiativa di interessi di parte, che lascia precipitare il Paese nel baratro, per via  di una massa impoverita e sempre più allo stremo delle forze. Assistiamo tutti i giorni a marce trionfali da parte di Renzi, propagandate da mass-media divenuti  come quel balcone di Piazza Venezia attraverso cui il duce si affacciava per esortare le folle ed illuderle con piani di rinascita che tali non potevano essere, perché mancava la Democrazia, la partecipazione alla Cosa Pubblica in mano a un solo uomo che decideva i destini dell’umanità nelle segrete stanze. Dopo quel periodo ci eravamo illusi che mai più avremmo avuto uomini soli al comando, ma, appunto ci siamo illusi e complice un revisionismo strisciante, grazie a storici nostalgici, tutto è stato messo e viene messo costantemente in discussione. E’ come se gli Stati si stessero sfilacciando per essere convertiti all’unico verbo che circola con forza. Mercato, Banche , Finanza. Uno squallore senza fine. Ci siamo svegliati un giorno e ci siamo accorti di essere uomini e donne senza emozioni, senza più valori, privi di tradizione, uomini e donne che non possono contare più nemmeno nell’esistenza di un Dio consolatore. E’ una guerra quella a cui assistiamo, guerra al sacro, relativismo divenuto imperante con un Papa che non riesce più ad avere una visione e si appiattisce su una realtà che rischia di implodere per le contraddizioni e la mancanza di discernimento. Siamo accerchiati, bombardati, da immagini, storie buttate nel calderone di un’informazione superficiale, che non spiega, non dice, ma parla con la stessa voce degli arroganti, portando acqua al mulino degli uomini unici che vogliono immortalarsi e stanno creando panico. Manovre diversive ma che, come tutte le più grandi bugie, si stanno rivelando un boomerang. Che mondo è mai questo se si specula sul dolore, sul disagio? Che informazione sarà mai questa che ci parla dalla mattina alla sera delle elezioni in USA come se si dovessero svolgere da noi ?! Cosa pensare quando una pubblicità sponsorizza gli hotel di lusso in  Kenia, i luoghi più esotici appannaggio delle multinazionali, mentre masse di poveri che dall’Africa provengono,  sbarcano sulle nostre coste accrescendo povertà e disgregazione  che rendono unici uomini di cartone che non possono decidere delle nostre misere esistenze!?