vivere o morire

La crisi, la perdita di speranza, le difficoltà da gestire, diventano montagne insormontabili, tali da ingenerare un corto circuito nella mente e risolvere tutto, scappando per sempre da una vita, che vita non è. Si moltiplicano i casi di suicidi. A distanza di una settimana circa, di una giovane madre che si è tolta la vita, tocca a due sessant’anni ripetere lo stesso sconsiderato gesto, per non parlare di una lunga sequenza di tali tragedie, che nessuno tratta ,passate tutt’alpiù come  un trafiletto di cronaca, che lasciano il tempo che trovano. Nessun istituto di statistica che traccia una lista di quanti sono coloro che si ammazzano, vittime di una politica attuata da governi  impegnati sul fronte personale, e non si importano minimamente di ciò che succede. La gente si ritrova un bel giorno senza niente in mano. Si diventa più disperati degli extracomunitari, che almeno dopo aver sfidato il mare, hanno nel cuore un piccolo barlume di speranza, fiaccola che si spegne in tanti come noi. Stiamo lottando contro i mulini a vento. tant’è che  ti alzi  un giorno fra tanti e sai che presto non avrai un tetto sopra la testa, senza un lavoro che possa darti un minimo di dignità, e così dovendo scegliere se continuare a rimanere in vita o buttarti in un burrone, scegli la seconda via.  Scalfarotto, ministro del governo, sta attuando lo sciopero della fame , perchè si approvi una legge sui matrimoni gay. I diritti di cui parla, riguardano la reversibilità della pensione che andrà al suo compagno, ma per tanti esodati o anziani che dopo una vita sono stati scippati di tutto, cosa fa Scalfarotto? Come ci si muove per venire incontro a tanti che protestano, come gli impiegati della Provincia di Vibo Valentia  che da cinque mesi non si pagano, o a quelli di Crotone, che vanno ad aggiungersi a tanti altri operai ed impiegati, di ditte ed imprese che non sanno più cosa sia uno stipendio? Renzi quando va in onda con i suoi show, sa cosa significa non poter pagare una bolletta o non avere la possibilità di mettere insieme il pranzo con la cena? No, il lavoro non è più un diritto. Nella foga di accontentare la signora Merkel ,questo governo con tanti scienziati in testa ha varato una riforma sulla PA rimasta in alto mare, ed a quanto pare si sta risparmiando sulla pelle di gente in balia di se stessi. Eppure di queste cose nessuno ne parla. Accendi la tv, sfogli i giornali e ti ritrovi con storie di extracomunitari che sono una risorsa, di come sistemarli ,del loro dolore delle loro difficoltà .Accendi la tv  ti vedi investita da servizi che ti mostrano manifestazioni arcobaleno, di lesbiche e gay che stanno lottando per il loro diritti. Ma i diritti di  gente che in silenzio soffre e toglie il disturbo andandosene in silenzio, quali sono? Sono individui, o gente da calpestare ,da rottamare magari o sostituire? Altro che solidarietà. Una solidarietà a senso unico come tutti i fatti che si vivono in questo Paese, ridotto ad un colabrodo, dove una mattina ti alzi e apprendi che anche morire ha un costo, che respirare non è possibile, e che questa vita non è per tutti. Appartiene solo ha chi possiede soldi e riesce ad apparire calpestando il dolore di tutti gli altri.