“Dieci volte meglio” è il nome di un gruppo di giovani che vogliono scendere in politica per riappropriarsi del proprio destino e cambiare l’Italia. Il gruppo è quindi divenuto movimento ed a dirigerlo è un quarantenne, Andrea Dusi. La destinazione di questa nuova formazione politica è essenzialmente quella di cambiare, ribaltandola, la situazione di tanti giovani che, puntando sulle start up, hanno deciso, a suo tempo, di andare incontro al futuro in un viaggio della durata massima di dieci anni, termine entro il quale di la finalità politica del movimento dovrà aver dato i propri frutti. Tali frutti sono posti di lavoro in grado di attrarre investimenti, attraverso progetti mirati in settori strategici come la scuola, il turismo e l’industria. Questi giovani “rispolverano” il concetto di Italia come Nazione, ideale oramai caduto in disuso e ritenuto quasi blasfemo, cosa che, a oltre 150 anni dall’Unità d’Italia e almeno venti di globalizzazione selvaggia, ha la bellezza delle grandi idee e il fascino degli ideali purissimi. Nell’epoca delle grandi innovazioni, secondo il leader del gruppo Andrea Dusi, è importante mettere l’uomo al centro del sistema, valorizzando in primis la linfa vitale del nostro tessuto sociale ed economico, come le piccole e medie imprese, per adeguarsi al cambiamento in atto e rendere la Nazione italiana competitiva nel mondo. E quindi ecco la forza delle idee, che a questa squadra di giovani non mancano di certo,già nell’aver individuato un percorso di primario adeguamento delle tecnologie ai bisogni sociali e non viceversa. Coraggio e tenacia sono le armi vincenti di cui si sono dotati questi quarantenni “bocconiani” e non. Loro dicono che il futuro è adesso e lo stiamo già percorrendo e quindi ogni prodotto è un servizio reso alla collettività, appannaggio soprattutto del Sud Del nostro Paese. Rivoluzionare il sistema scolastico è la parola d’ordine per ridare la possibilità ai tanti giovani di avere strumenti idonei per misurarsi con le sfide in atto, riformare la PA “dinosauro” e una burocrazia che, anche se ora sa di muffa, possa diventare veloce e competitiva grazie a un nuovo tipo di lavoro che superi la logica dell’ufficio e delle mezze maniche a cui la vecchia politica sembra così tanto affezionata. Svecchiare, creare valore aggiunto attraverso la creazione di start –up con competenza e professionalità sono le direttive che questo gruppo di giovani si è dato e,se è vero che il futuro appartiene a loro, la sfida è davvero delle più affascinanti, delle più ambiziose. Passione, voglia di metterci la faccia, capacità di intraprendenza stanno portando sempre più professionisti, scienziati, manager, imprenditori a riscrivere una nuova pagina di sviluppo che si articola in ogni ambito del sociale senza escludere nessuno. Sarebbe ora che i cervelli in fuga ritornassero in Italia perché, alla luce delle proprie esperienze di anni passati in Silicon Valley , c’è la possibilità di liquidare politici che si affidano a tecnocrati capaci di parlare solo la lingua della finanza, sacrificando sull’altare della speculazione l’operosità e la creatività italiana da sempre conosciuta nel mondo.E’ arrivato il tempo di puntare in alto , essere visionari, permettere ai giovani di non accontentarsi più ma di desiderare il meglio non solo per se stessi ma per il nostro Paese. Per il momento Andrea Dusi, insieme con Stefano Benedicter, vicepresidente del movimento, e Cristina Pozzi, bocconiana e imprenditrice, hanno spiegato le vele per affrontare il mare e inziare così una nuova sfida.Da qui a dieci anni le cose dovranno cambiare per forza. Non è più tempo di aspettare o di esitare e, per uscire dalle acque stagnanti di una crisi che ha snaturato il concetto stesso di Stato il quale chiede ai suoi cittadini invece di dare,occorre fare, mettere insieme per innovare con senso di responsabilità e trasparenza. Martedì 28 novembre “Dieci volte meglio” farà tappa a Crotone. Tra gli ospiti Andrea Geremicca, crotonese doc che da anni si occupa di intelligenze artificiali e lavora in America. Le eccellenze devono ritornare nei loro luoghi. Solo così possiamo farcela.