La Sanità è una gallina dalle uova d’oro, tant’è che quando c’è da far cassa i primi tagli avvengono sulla Sanità, come pare voglia fare Renzi per trovare 15 mila mld mancanti. E così, mentre viene meno il diritto a curarsi, in Calabria il gruppo iGreco è passato dalla produzione d’olio a quella dei lettini della corsia, a discapito degli ospedali pubblici ridimensionati e che sarebbero i soli a garantire servizi per le popolazioni che hanno perso anche il “diritto” ad ammalarsi. Il gruppo iGreco, che nella ristrutturazione dei posti letto aveva subìto la revoca dell’accreditamento al SSN in alcune cliniche del gruppo, ha denunciato l’accaduto in una conferenza stampa, tenutasi il 15 settembre scorso in un Hotel di Catanzaro, scagliandosi contro il collaboratore di Mario Oliverio, Franco Pacenza, colpevole di essersi messo di traverso per impedire l’assegnazione dei posti letto alla struttura del gruppo iGreco. Secondo l’imprenditore Saverio Greco, portavoce dell’iGreco, la questione è politica, in quanto per l’elezione della nuova giunta, si sono resi indisponibili a versare un contributo di cento mila euro per spese elettorali. Bocche cucite su chi si sia recato a chiedere una simile tangente, in quanto Saverio Greco ha depositato la sua denuncia alla procura della Repubblica, ma una cosa è certa, alzare polveroni mediatici è diventata la norma e serve per parlare a suocera, perché nuora intenda. Non è certo mancata la replica di Mario Oliverio, che ha parlato di intimidazioni e pressioni di forze che ostacolano il cambiamento, ma una cosa è chiara: l’agire sottobanco per ricevere finanziamenti pubblici, in questo caso quelli sulla Sanità, avviene sistematicamente in ogni settore relativo a elargizione di soldi, anche per quanto riguarda corsi professionali ed altro. Così facendo si depotenziano le strutture pubbliche e si penalizzano soggetti che non sono legati a nessun carrozzone politico. La Calabria è veramente sotto attacco per via di lobby e gruppi di potere massonico che agiscono guardando ai loro bisogni, non certo a quelli della collettività. E’ un bubbone quello che affligge la politica calabrese. Adesso è venuto allo scoperto il gruppo che dall’olio d’oliva ha compiuto il salto di qualità andando a finire in corsia, ma questo caso dimostra quanto malato sia il tessuto calabrese, per via di signorotti che non demordono per arricchirsi sui bisogni della comunità, spillando quattrini attraverso il ricatto per se stessi. In Calabria trovi il canale giusto è tutto fila liscio come l’olio, è il caso di dirlo!