Da quando è stata varata la riforma Franceschini che affida alla cultura il ruolo di volano per vincere le sfide del futuro, Crotone più che risorgere sembra avviarsi verso un imbarbarimento senza precedenti. Rivalutare i centri storici per tutelarli si sta rivelando da queste parti la più grossa fregatura che la storia possa registrare. Per gli abitanti di quest ‘angolo antico è diventata una iattura viverci e le regole, che a quanto pare sono aggirate alla grande, sono diventate un optional per i gestori di locali che in barba ad ogni protesta agiscono come se quelle zone fossero disabitate. Non solo è stato alterata la storia di borghi e vicoli animati da famiglie e bambini che sulle piazzette si ritrovavano per giocare sotto l’aspetto vigile di madri e nonne, ma adesso quelle stesse piazzette sono state trasformate in spazi di movida. E così da mezzanotte in poi va in scena la musica live, con tanto di casse acustiche che riverberano ovunque, mentre gli schiamazzi di ragazzi che urlano e cantano sono così esasperanti da non lasciar tregua a chi vi abita. Che ci sia in atto una strategia per costringere chi abita da queste parti ad andar via? Qualcuno ha la mania ossessiva di impadronirsi di vecchie abitazioni per farci ritrovi o restaurarli e rivenderli maggiorati di prezzo. Piazzette ed aree adibite per il gioco dei bambini si trasformano in estate in centri di ristorazione con tanto di gazebo in legno, perchè vuoi mettere la possibilità di guadagnare a discapito di quanti potrebbero usufruire dello spazio per sedersi e godere di un minimo di tranquillità? La cosa strana è che pezzi di istituzioni convertiti a trasformare i centri storici in luoghi di eventi, trovano il modo di andare con il pilota automatico ed a nulla valgono denunce, le proteste di quanti anelano ad un minimo di rispetto. Centri storici snaturati della loro storia, della loro bellezza perdono pezzi si trasformano in qualcos’altro da ciò che sono e così facendo si ha l’impressione che ormai fare soldi sia diventata l’unica ragione di vita, l’ideologia dominante per trasformare i luoghi della memoria in un’accozzaglia di suoni, grida, schiamazzi di orde barbariche che non esitano ad assaltare vicoli e strade che ogni notte diventano posti di degrado e di distruzione della storia.