Nelle stanze buie della mente, un filo di luce si insinua sottile. Pulviscolo che un mulinello forma, alzandosi da terra e toccare il soffitto, seguito dallo sguardo che segue in silenzio la danza di ore di luce Chiusa la porta dell’anima. Nessun desiderio, nè voglia di aprire l’imposta sul giorno crescente. Sussulti di vita tra le pareti custodi di segreti, fra desideri annegati in un’onda crescente che tutto trascina nel suo moto furioso, sparendo nell’acqua verdastra, agitata dal vento. Percezione di voci distanti ,, vagano nel tempo della memoria, tempo che senza rumore si muove prima di disperdersi lasciando flebili tracce del suo continuo andare. (Anpolt)