preghiera del mare
Anpolt
La risacca porta a riva schiuma di onde . Il mare agita le sue acque
Mare solitario su cui veleggiano le ombre della sera desiderose di
Ammantare le acque ed averlo in suo potere per una notte soltanto
Grembo che custodisce la quiete del giorno passato
Ammutolito e solcato da un manto luminoso di stelle
Ascolto la tua voce sulla soglia del tramonto adesso più tranquilla
E mentre la tua voce sfuma e si annoda a note di un canto si armonioso
So che toccherai fino all’ultima corda un cuore
Ammaliato dalla tua forza ,estasiato dall’immensità
Libero di ruggire di muoversi
Bagnando infinite sponde dove sirene curiose siedono
per carpire i segreti di uomini chini, dai volti scuri
con la tristezza dispinta sulla faccia i tratteggiata ogni tanto
anche da un sorriso,
Nitido è adesso il tuo canto..
Mare, amante fugace, compagno dei miei giorni più belli
Tu che sai e che hai accolto ogni mia lacrima
Trasformandola in coralli su fondi di roccia
Accogli come ogni sera la mia preghiera
L’anima sulle tue acque desidera perdersi e come sposa con il capo cinto di perle
Traccia il mio cammino suonando per me quell’antica canzone udita e ascoltata anche dal cuore in tumulto, che sa di vita, che sa di sale, che sa di te.