Quotidianità
di Antonella Policastrese
Avvertivo dentro di me la nausea del mio pensare, e di parole confuse con il rumore di strade affollate dallo
sferragliare di tram,
che ingoiavano persone per sputarle lungo il confine di una fermata.
Inconsistenza di un tempo che correva ,mentre i giorni rimanevano fermi
e si consumavano nella banalità di gesti sempre uguali a se stessi.
Lo sguardo correva su bancarelle e negozi di una via stretta,
da bassi appiattiti al suolo, tuguri da dove si vedevano vecchi sulla soglia di un tramonto dalle sfumature gialle
trapanate da un grigio uniforme, avvolgente gli ultimi rantoli di un autunno,
che preparava ad aprire le sue porte al rigore dei primi freddi.
Lo sguardo vorace penetrava fin dentro le viscere di singhiozzi soffocati,
speranze perdute, desiderio che la sera arrivasse presto
per chiudere gli occhi fermando persino i sogni.
Antonella Policastrese