Renzi e il suo governo si muovono a sud per racimolare i voti necessari per la campagna referendaria del SI. In Calabria non ci sono state mai giunte che abbiano agito in contrasto con il Governo Nazionale. Da queste parti amano sempre salire sul carro dei vincitori per ottenere prebende, allargare il consenso politico a chi ha fatto della conquista della poltrona il proprio grido di battaglia. Inverosimile sentire il segretario regionale del PD calabrese, auspicare la vittoria del Si per arrivare all’abolizione dell’art. V della Costituzione, che permetterà al Governo centrale di occuparsi di Sanità, Turismo, politiche energetiche, spogliando le regioni di ogni funzione territoriale. Magorno ha affermato che questi temi sono stati sempre la spina nel fianco della regione Calabria, per cui, il fatto che tutto derivi dal governo centrale, significherà finanziamenti a pioggia destinati a disperdersi, secondo noi, in mille rivoli. C’era un tempo la Cassa per il Mezzogiorno che stuzzicava gli appetiti di tanti Gargantua e Pantegruel, giganti che avevano bisogno di mangiare continuamente senza saziarsi mai. A quella attualmente sono subentrati piani di sgravi contributivi per le assunzioni, le cui coperture arrivano dal cofinanziamento dei fondi strutturali e finanziamento europei per gli anni 2014/2020. Per non parlare della costruzione del Ponte sullo Stretto come infrastruttura prioritaria per l’interesse del Paese. Se poi la parte ionica manca di strade, ferrovie, areoporti, non fa nulla, l’importante è concentrarsi su quei territori che hanno uomini forti capaci di avere consensi, voti per mantenere in piedi l’esistente. Pazzia allo stato puro!!! Con la scusa dell’abolizione dell’art V, si sta procedendo alla scippa dei morti. Piccoli comuni devono consorziarsi tra di loro, province in mano ai padroni del voto che non rispondono dei servizi e gestiscono solo potere, regioni come la Calabria che, avendo firmato una cambiale in bianco, hanno un governatore che su Crotone sta facendo l’asso pigliatutto. In pratica i voli del Sant’Anna saranno forse possibili perché l’unica società di gestione dovrà essere la Sacal di Lamezia, che agisce in condizione di monopolio, prendendosi i soldi erogati dalla regione, che una volta terminati significheranno addio ali per volare. Per non parlare della bonifica scippata al comune di Crotone, in quanto il governatore ha messo le mani in pasta per decidere dei finanziamenti e sul loro utilizzo. Che dire poi dell’Area marina protetta che, a quanto si è paventato, dovrà passare alla Regione per essere gestita, poiché le province non hanno capitali sufficienti per gestirla? Gli affari ovviamente sono tanti. In primis i vari consigli d’amministrazione su cui siederanno i propri raccomandati, provenienti magari da quelle realtà calabresi che più hanno dato voti al PD e si apprestano ora ad essere un nuovo serbatoio di consensi per la campagna del SI. Altro che battaglie comuni che riguardano l’intera città e non devono avere sponsorizzazioni politiche… A questo punto viene da chiedersi cosa ne verrà in tasca al sindaco di Crotone che appoggia il SI se Renzi ,nel gioco della cartuccella, tende a far vincere il solo referente forte ossia la Regione? E’ veramente uno sballo. C’è in giro una grande ed enorme confusione, per cui bisognerà che da noi crotonesi parta il rigetto per una politica renziana che ci sta solo penalizzando e finirà per tramutarsi nel potere dell’uomo forte, come il governatore, che tutto sa tutto controlla e chi gli è vicino premia.