Festa mariana: non ci sono soldi per i fuochi d’artificio

 

E così le indicazioni del Vescovo di Crotone sui festeggiamenti esterni in onore della Madonna di Capocolonna, finiscono sulle pagine del quotidiano della Cei “’Avvenire”. Intervistato, il presule è tornato sulla questione dei fuochi, stavolta mettendo come “prima scelta” l’esosità dei costi per effettuarli. Occorrerebbero circa 20 mila euro; tanta roba per quella che, secondo monsignor Angelo Raffaele Panzetta, è forse la provincia più povera d’Europa. L’attenzione per non far rivivere ai bambini ucraini, attraverso mezz’ora scarsa di deflagrazioni, gli orrori della guerra, passa al secondo posto, anche perché il presule dichiara di non sapere quanti essi siano numericamente. Sembra niente, ma questa storia sui festeggiamenti sta facendo discutere moltissimo e dopo due anni di festa mancata, per via del covid19, questa non ci voleva anche perché per il Vescovo di Crotone è la prima volta che si trova a presiedere le celebrazioni. Quando egli si è insediato nella Diocesi crotonese, non c’era neppure il sindaco ad accoglierlo, perché questi si era dimesso in quegli stessi giorni per lo scandalo della piscina. E dunque, il vero grande primo incontro dei crotonesi con il loro Pastore, non sembra maturare sotto i migliori auspici. Per questioni risibili, certo, ma così stanno le cose ed è difficile per i crotonesi mandare giù l’idea che anche la Madonna sia soggetta a una sorta di reddito di cittadinanza. Eppoi, questa festa potrebbe essere davvero l’ultima se ci sarà la terza guerra mondiale, così come sembra che sia. Rischiamo di passare dalle mascherine contro il virus alle maschere antigas e quindi forse sarebbe meglio vivere ogni giorno come se fosse l’ultimo. Esortazioni, suggerimenti, indicazioni per lo svolgimento della festa mariana, li definisce  il Vescovo. E in questo senso torna alla mente una vicenda realmente accaduta in Sardegna e che presenta molte analogie con quella nostrana. Doveva esibirsi un cantante famoso durante la festa patronale più importante del paese, tanto attesa da tutti e naturalmente soldi non ce n’erano e quei pochi disponibili non bastavano. Intervenne il sindaco e con grande inventiva mercanteggiò il cachet del cantante. Alla fine tutto andò benissimo, il cantante fu accolto a furor di popolo. Solo dopo si venne a sapere che fu pagato in pecore, anziché in denaro. Pare che i rapporti tra Chiesa crotonese e Municipio siano davvero ottimi e che addirittura nella giunta comunale sieda una ambasciatrice molto influente e importante. Dunque, non resterebbe che interpellare il sindaco; che trovi lui il modo di sborsare quei 20 mila euro (in contanti, si intende, perché a Crotone non abbiamo abbastanza pecore) che occorrono per il fuochi d’artificio. Per quanto riguarda la carità cristiana e la solidarietà. i crotonesi non attendono la festa della Madonna di Capocolonna per manifestarle.