I guru dei beni culturali:ambizioni crescono

 

 

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Quando si vive nel caos si cerca ovunque  il bandolo della matassa per fare ordine . A Crotone, da tempo, i beni archeologici e culturali sono divenuti appetibili per chi cerca di costruire le proprie fortune elettorali e non solo. Studiosi della materia sorgono da ogni dove e anche quel modo di approcciarsi con la storia di questa sfortunata città, conserva in nuce  il desiderio di ricavarsi una carica, utile per l’affermazione di se stessi. Maestri del nulla che continuano ad buttare fumo negli occhi e il Sole, invece di brillare finisce per essere oscurato da un velo grigio. Tutti che suonano la carica, tutti che chiamano alle armi per far capire di avere alle spalle un esercito di sostenitori, necessari per far sussultare ministeri e lasciare alla fine che tutto rimanga come sempre. Capocolonna cementificata, Capocolonna questa estate bombardata da luci laser sul muro di una casa abusiva a due passi dai resti. Avvertiti, i signori della cultura hanno continuato a far finta di nulla, salvo poi ergere le barricate quando serve. Eppure oltre Capocolonna c’è in atto un nuovo misfatto: punta scifo, su cui nessuno si pronuncia. La cementificazione in atto sta distruggendo la spiaggia. Norme e leggi violate che stanno decretando la nascita di una mini valtur di lusso su cui tutti tacciono, perché anche a parlarne i rischi si corrono. Ma non è finita qui. Vogliamo parlare poi del centro storico cittadino considerato degno di attenzione solo per quanto riguarda le mura bizantine? E il resto che fine fa? Preso d’assalto da ristoranti che sputano nei vicoli fumi e vapori (perché tanto chi controlla), non mi pare che segnalare il problema abbia sortito effetto .Forse perché da queste parti gli studiosi non si arrischiano insieme a sostenitori politici o ministeriali, limitandosi soltanto a fare un depliant dove noi, come le scimmie, dobbiamo segnalare  i luoghi del cuore? A tutti questi grilli parlanti ancora una volta il messaggio è: la cultura non serve se viene spolverata solo per raggiungere ambiziosamente un traguardo e se, evidentemente, la colpa di quanto succede non è di chi scrive ma di coloro che,  convinti che per quattro cose che si sanno si può passare sulla testa delle persone come se anche il patrimonio comune fosse appannaggio del nuovo personaggio che riceverà la corona d’alloro di grande studioso.

2 Risposte a “I guru dei beni culturali:ambizioni crescono”

  1. Ormai tutto fa brodo quando vuoi a tutti i costi andare a ricoprire una carica. L’ambizione gioca brutti scherzi…e poi al diavolo tutto!una volta fatti i propri comodi capocolonna,scifo e castello possono anche prendere fuoco! Che amarezza!

  2. Non capisco come si possa dar seguito a questioni di cui si è a conoscenza da una vita e di cui mai si è detto nulla! Oggi la nuova frontiera dello sproloquio è lo stadio, ebbene mi chiedo se esista (naturalmente no) un progetto di riqualificazione della area e di tutela delle eventuali evidenze archeologiche (per quel che ne resta) una volta , presumibilmente, smantellata una struttura sportiva e di pubblico interesse! Bisognerebbe ricordare alle varie “associazioni” che si occupano o che difendono, talvolta a bene merito,i beni archeologici della nostra città di aprire gli occhi e di dar battaglia per tutelare e ripristinare l’integrità di ciò che già esiste ed è gravemente deturpato (vedi Il recente imbrattamento delle antiche mura del castello per es). È semplice balbettare su questioni vecchie come i sassi, per le quali, lo ribadisco, non esiste a oggi alcun piano di tutela né a livello progettuale, ne a livello conservativo, quando si potrebbe invece concentrare tutta questa energia mal spesa per ridare dignità a dei luoghi simbolo della nostra città!

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