la sbarra della vergogna

SPIAGGE PUBBLICHE O PRIVATE?

Scifo, luogo del cuore scippato ai crotonesi

ANTONELLA POLICASTRESE

Non se ne abbia a male nessuno, ma la narrazione di questa Crotone protesa verso trionfi mai visti, inattesi e meritati; veleggiante alla volta di mete ambìte, sta andando abbondantemente oltre la soglia del sano realismo e troppo a traino di una promozione in serie A che, in fin dei conti, riguarda soltanto la squadra di calcio. Perché tutto il resto è come prima, forse anche peggio; dal punto di vista economico e occupazionale innanzitutto, ma non solo, purtroppo.

E’che Crotone va perdendo ogni giorno i suoi tratti di identità storica. Questa estate 2016, per esempio, è la prima volta che i crotonesi non possono andare a Scifo. La sbarra che delimita la via d’accesso alla spiaggia è calata su quel sentiero, che esiste da sempre, come la lama di una ghigliottina. E’ percorribile solo per qualche centinaio di metri, poi ci si ferma. Pure i campi che quel sentiero attraversa sono sempre esistiti, ma questo non ha mai impedito ai bagnanti che vogliono andare a tuffarsi nel più bel tratto di mare che la città abbia, di farlo.

C’è qualcosa che andrebbe chiarito, oppure, molto piùsemplicemente, andrebbe svelato l’arcano che sta dietro un divieto imposto mai così tassativamente come quest’anno da un privato cittadino, ovvero dal proprietario dei campi ai lati del sentiero. Perché così come stanno le cose è un vero schifo… a Scifo; per cui sarebbe quantomeno utile sapere se la stradina che porta al mare è parte di una proprietà privata; un accesso poderale invalicabile o cosa altro ancora. Per la verità ci sarebbe pure un’altra via d’accesso a quella incantevole baia, ma anch’essa è soggetta alle necessità dell’agricoltore che quest’anno ha arato i campi sino a un centimetro dalla rete di recinzione di torre Scifo.

Non si passa dunque; al mare di Scifo non ci si arriva, se non a nuoto oppure in barca. Il mare fuori porta è cosa proibita per i crotonesi; questa città non è più cosa nostra, o quantomeno di tutti; posto che a breve chi avrà i soldi per comprare un bungalow potrà immergersi in quel mare così bello e tra quei fondali così ricchi di storia. E dire che da quest’anno sono state organizzate le escursioni nei fondali laddove, a pochi metri di profondità, giace il carico di marmi di una nave romana lì naufragata. Ma come andarci dunque?

La domanda sarebbe da porre al neo-sindaco di Crotone, che pure è uomo di mare, ancorché amministratore che intende rilanciarla questa città. Non sembra una domanda alla quale è difficile o inopportuno dare una risposta. Siamo a metà luglio e non rimane poi molto dell’estate 2016; tanto vale capire se quell’odioso passaggio a livello rimarrà abbassato, per il prevalere di ragioni legate al possesso della terra, oppure se interverranno accordi per sollevarlo o rimuoverlo consentendo a chiunque di raggiungere quel luogo del cuore.

Da una parte la sbarra, dall’altra i campi arati: addio ai bagni

Scifo: la spiaggetta sotto la torre e nella foto grande la sbarra abbassata