L’Apocalisse degli Sbarchi

 

Continuano gli sbarchi senza sosta. I profughi  arrivano a migliaia e tutti sulle nostre coste. Può un governo rimanere inerte davanti a una simile invasione facendo solo chiacchiere? Tutti a dire e ripetere che così non ce la facciamo, ma da maggioranza ed opposizione arrivano soltanto parole, chiacchiere, mentre noi continuiamo a riempirci di merce sicuramente pregiata per chi gestisce sbarchi e accoglienza. Di questo passo anche le città d’arte diventeranno tendopoli a cielo aperto. Manca lo spazio necessario per accoglierli tutti e se non si adotta una soluzione presto saremo come una qualsiasi zona di guerra con accampamenti profughi creati per l’emergenza. Eppure basterebbe inchiodare alle proprie responsabilità la Francia, quel Macron per l’esattezza, che ha sbarrato le sue porte, ed essendo una nazione colonialista adesso non vuol sentire parlare di profughi economici e salda  le sue frontiere e i suoi porti. Sarebbe dunque questa l’Europa dei paesi membri dove siamo chiamati in prima linea a gestire una situazione che ci è sfuggita dalle mani? Siamo diventati un pezzo d’Africa, e i disagi li vivono i cittadini allo stremo delle forze, che devono misurarsi ogni giorno con problemi d’ogni tipo. Ovunque si vedono immigrati vagare per strada, a volte ubriachi che chiedono soldi, oppure piazzati nei  parcheggi dove litigano come bestie feroci tra di loro per accaparrarsi le zone e chiedere la mazzetta ad ignari automobilisti pena le ruote bucate o danni alla carrozzeria quando si ritorna a prendere la macchina. Abbiamo creato un’economia fiorente intorno agli sbarchi. Ci sono associazioni che, dopo essersi dedicate ai tossicodipendenti, oggi parlano di pace e profughi e continuano a mangiare in un trogolo ben colmo entro il quale si abbuffano solo loro. E così mentre la nostra economia va a ramengo siamo chiamati a dividerci quello che non abbiamo, nemmeno quel tozzo di pane  che da tempo manca dalle nostre tavole. Anche un bambino si renderebbe conto che ormai di Italia rimane ben poco e che a noi spetta solo la schiavitù dal momento che non possiamo decidere nulla nè come comunità , nè come pensiero. La globalizzazione è stata sposata perfino dal Papa che, nonostante parli di profughi, mica li accoglie in Vaticano. Il Vaticano ovviamente ha mura alte e ben sorvegliate per cui diventa un mantra quanto Bergoglio quotidianamente ripete, senza preoccuparsi della drammaticità di un territorio inquinato per il consumo di suolo. A volte ci si chiede in che modo smaltire i rifiuti prodotti da masse e masse di gente che li deposita ovunque,  che trasformano gli spazi anche piccoli in villaggi in  “stile africano”. La cosa che allo stato attuale lascia perplessi è che anche le opposizioni parlano, denunciano ma i fatti stanno a zero. I nostri servizi segreti giorni addietro hanno fotografato barconi stipati di profughi africani in Libia che aspettano di essere trasferiti da noi in un’unica soluzione. Hanno scambiato noi Italiani per degli Zulù e se questo governo non riesce a trovare una soluzione  soddisfacente per mettere fine a questo calvario, andasse a casa. In Libia la destabilizzazione si è avuta dopo aver ammazzato Gheddafi, in Italia la destabilizzazione la stanno creando a colpi di sbarchi. Aspetteremo alla finestra o saremo capaci come società civile di licenziare i dinosauri e gridare basta a quest’Europa che insieme al Governo salva solo le banche e vuole da noi solo quattrini?