Chi l’ha visto : colpisce la storia di Grazia Prisciano

 

Puntuale ed esaustiva la puntata di “Chi l’ha visto”, programma condotto da Federica Sciarelli e che va in onda ogni mercoledì  in prima serata.La conduttrice racconta il Paese attraverso notizie di cronaca che riguardano scomparse e storie di cogente attualità. Il fatto che mi ha colpita ieri sera,22 novembre, è stato quello di Grazia Prisciano, una donna di Avetrana, perseguitata dal suo ex compagno, conosciuto dalla protagonista di questa allucinante storia  dopo la sua separazione e successivamente allontanato dalla stessa, quando ha saputo che l’uomo, Cosimo Parato, era sposato. A quel punto sono cominciate le minacce, le percosse, le intimidazioni puntualmente denunciate dalla donna, ma che fin’ora non hanno sortito nessun effetto. Le parole più dolci di questo galantuomo verso la donna nei messaggi reiterati sono “latrina di merda, conviene che ti uccidi subito, devi bruciare all’inferno”. Incredibile come una donna possa essere oltraggiata in questo modo e la domanda spontanea è: cosa si aspetta per porre fine a un tale stillicidio? Si parla sempre più spesso di violenze sulle donne, di femminicidio, ma a quanto pare ci troviamo di fronte ad un muro di gomma se Grazia Prisciano continua a vivere nel terrore, se non è più sicura nemmeno in casa, se non è più libera di vivere la sua vita decentemente e non con il terrore che possa capitargli di essere prima o poi ammazzata. Siamo stanche di leggere notizie di cronaca sugli abusi ai quali veniamo sottoposte, demotivate nel renderci conto che le denunce verso questi soggetti malavitosi si perdono nei meandri di chissà di quale fascicolo da rispolverare se ci scappa il morto. Il femminicidio è diventata una pratica tribale attuata verso donne ree di ribellarsi, che non vogliono sottostare a padroni del loro corpo, del loro essere, ma che si ritrovano puntualmente spiazzate, per interventi poco tempestivi, per processi che si risolvono in una farsa quando la pena si trasforma in uno sconto e il condannato paga il minimo per quanto commesso. Storie che fanno  rimanere l’amaro in bocca e, se le parole non si tramutano in fatti, le storie delle donne alla mercè di energumeni finiranno per essere come una data su un bloc notes, un appuntamento mancato da cancellare e dimenticare. Intanto i reati commessi sulle donne si allungano e non conoscono tregua. La vita di Grazia Prisciano è appesa a un filo; o si interviene adeguatamente o risparmiateci le elucubrazioni fatte ogni volta che i fatti volgono al peggio.