…Apre il tema Sergio.( da “I Giganti” 1966)

 

 

Una prossima traccia di tema da dare ai ragazzi delle medie superiori potrebbe essere questa: “Esprimete la vostra opinione su un possibile raffronto fra il Patto d’acciaio firmato tra l’Italia e la Germania nazista nel 1939 e la nascita della Unione Europea a Maastricht nel 1993”. Qualora i ragazzi avessero una cultura storica, o quantomeno amassero la storia come materia di studio, sarebbe agevole per loro esprimere circostanziate opinioni, rafforzate dalla esperienza diretta giacchè i liceali di oggi hanno sicuramente vissuto e vivono gli effetti della supremazia tedesca, in ambito UE. E’ utile però dare alcuni suggerimenti. L’articolo 1 del Patto d’acciaio diceva così: “Le Parti contraenti si manterranno permanentemente in contatto allo scopo di intendersi su tutte le questioni relative ai loro interessi comuni o alla situazione generale europea.”.
Lo scioglimento del Patto avvenne di fatto il giorno 8 settembre del 1943, quando l’Italia cessò le ostilità contro gli alleati anglo-americani ponendo fine alla sua partecipazione alla Seconda guerra mondiale. Non la prese bene questa cosa la Germania di Hitler e da lì ebbe inizio la resistenza contro il nazi-fascismo, preceduta e seguita da una incredibile serie di massacri di soldati e di civili italiani che vanno da Cefalonia (oltre cinquemila soldati trucidati dalla Wehrmacht) a Sant’Angelo di Stazzema (560 vittime, di cui 120 bambini); dall’eccidio delle Fosse Ardeatine (335 civili) a quelli del Monte Sole (circa 1900 uccisioni di civili inermi,con epicentro a Marzabotto). E, tanto per riassumere, furono 800 mila i soldati italiani deportati in Germania e internati nel lager. Dunque, se questo fu il prezzo dell’uscita dell’Italia dallo scellerato patto d’alleanza con la Germania, siglato nel 1939 (un vero prodromo di Brexit all’Italiana, davvero mal riuscito), quale potrebbe essere quello da pagare se un giorno il nostro Paese decidesse di tornare alla sua sovranità, ripudiando i trattati europei che la legano, mani e piedi, alla UE (da quello di Maastricht a quello di Barcellona, soprattutto)! Oggi, come ai tempi della prima alleanza tra stati europei, come lo fu quella del 1939 tra Hitler e Mussolini, gli interessi in ballo,soprattutto economico-finanziari, sono davvero enormi;planetari come all’epoca della Seconda guerra mondiale oppure globalizzati come si usa dire ai giorni nostri. Perché, sia chiaro, nel sentire comune, Bruxelles,Strasburgo, Francoforte e stati membri della UE in genere, sono le facce di una unica medaglia, di uno stato sovrano su altri, cioè della Germania. La povera Italia non ha potuto ricostruire i paesi terremotati perché non poteva spendere il denaro che occorreva; ha dovuto mettere l’obbligo di pareggio di bilancio nel proprio Dettato costituzionale; le sue amministrazioni decentrate devono sottostare a un odioso patto di stabilità imposto dai quei trattatati europei che nei fatti li obbliga a non oltrepassare un limite di spesa individuato oltre le Alpi da oscuri burocrati. E c’è di più. ogni mese il 5 per cento dell’IVA che si incassa in Italia deve essere devoluto alla UE, e questo oltre la contribuzione ordinaria nella qualità di Stato membro. Un fiume carsico di miliardi e di interessi di pochi e per pochi, è questa la linfa vitale che alimenta e sostiene uno stare insieme tra stati europei che non ha alcun senso rispetto alla agognata e (mai) ritrovata armonia tra i paesi della vecchia Europa. Ebbene, dopo circa venti anni di questo andazzo, con l’Italia che si ritrova in mutande, oltrepassato un periodo di governi legittimi destituiti e governi di non eletti, al primo rumore di scopa, ecco che si leva alto il grido di chi ha paura che anche questa seconda sciagurata alleanza tra stati d’Europa sia giunta al capolinea, ovvero al limite del sopportabile. Siccome prevenire è meglio che curare (quanto non potrà essere curato a posteriori), accade oggi in Italia ciò che accadde quando negli USA non venne eletta Hilary Clinton. Sicché Matteo Salvini e Luigi di Maio sono la minaccia interna della UE e Donald Trump quella (ben più pericolosa) di questa nuova alleanza tra paesi dell’Europa. Ecco perché alla minima scorreggia tutti paventano diarrea e vanno disperatamente cercando la scusa per gridare al fascismo, dimenticando che tale grido non può prevenire chi ha sottaciuto, dimenticato e condiviso (nel segreto delle proprie coscienze) il ruolo che il nazismo ha avuto in Europa. Per gli studenti italiani c’è però del buono che viene dall’Europa, ovvero il programma Erasmus; ma ci vogliono i piccioli, e tanti per poterne usufruire. Per gli altri, di studenti, restano in piedi i test di ingresso all’università, la disoccupazione dopo il diploma, la prospettiva di invecchiare nella stessa casa con i genitori o di andare a portare pizza a domicilio con in tasca una laurea, oltre che la patente e il libretto di circolazione. Quindi io dico che le leggi razziali, cioè quelle che mirano allo sterminio civile, occupazionale e sociale delle nuove generazioni italiane, sono le uniche poste in essere nell’Italia paese fondatore e membro della UE. Volendo sdrammatizzare, si potrebbe dire così : se la capra provasse vergogna, non mostrasse il culo e nascondesse le corna. Svolgimento…disse la proff.

Antonella Policastrese