Il burkini vince la partita

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Burkini sì, burkini no. Sembra l’ultima corbelleria scoppiata in estate per sviare l’attenzione dai problemi reali di un Paese che, ad ottobre, sarà chiamato ad esprimere la sua opinione sul quesito referendario che riguarda la Costituzione. Certo è che, con il caldo rovente, pensare a donne coperte per fare il bagno risulta difficile e incomprensibile. Il mare è libertà, possibilità per pochi mesi all’anno di poter liberare il proprio corpo da tante costrizioni e godere del sole sulla propria pelle oltre che dell’acqua invitante e rinfrescante. Così non è per le donne musulmane che, per poter accedere alle spiagge, hanno bisogno di uno scafandro, per non esporre a sguardi altrui se stesse. Forse che avere un corpo sia un peccato? Nella Genesi Adamo ed Eva si coprirono dopo che scoprirono la delizia delle proprie nudità e ne provarono vergogna tanto da nascondersi dietro una foglia di fico. Evidentemente le donne musulmane, per il fatto di essere peccatrici e tentatrici, hanno bisogno di coprirsi se vogliono uscire, perché i loro corpi femminili sono una tentazione per occhi maschili. Che stranezza. L’era dei tabù sembrava passata da un pezzo ma, scava scava, non è così. A sentire la stilista Ahiida Zanetti, di origine libanese, il suo burkini spopola non solo tra le musulmane ma anche tra donne di religione differente. E così, mentre i buontemponi, i saggi, i buonisti si schierano con le donne musulmane, a noi sorge il dubbio che ci troviamo davanti ad una forma di integrazione delle culture all’inverso. In pratica nasce l’esigenza per le nostre donne di coprirsi in spiaggia e chissà, anche di portare il velo come moda, per imitare una cultura così differente e distante dalla nostra dove solo una parte ha tutte le ragioni del mondo, mentre l’altra, se osa mostrare il suo pensiero, è catalogata come qualunquista e razzista. Si tolgono i crocefissi dalle aule per non offendere i musulmani, si velano le Madonne per non urtare la suscettibilità altrui. A Pavia un musulmano uccide un ostetrico perché ha osato far partorire la moglie e toccato le parti intime del corpo nonché il suo bambino e, sotto sotto forse giustifichiamo anche l’atto compiuto. Ma allora per non offendere i Musulmani ed integrarci dobbiamo abolire le nozze gay perché gli eunuchi e l’omosessualità non sono tollerati dall’Islam ed offende il sentimento religioso. Intanto crescono i sostenitori del burkini e dei profughi la cui religione è sacra ed inviolabile. Mi sa tanto che Allah è divenuto l’unico Dio di un Occidente privo di cultura e valori di riferimento.