Il cardinale esalta S. Chiara.(il crotonese)

L’11 agosto la Chiesa festeggia S. Chiara, appartenente alla famiglia umbra degli Offredduci, nata e vissuta ad Assisi tra il 1193 e il 1253, seguace di San Francesco e fondatrice dell’ordine monacale delle “Povere recluse” poi rinominate delle “Clarisse”. Nel giorno dedicato alla Santa, quest’anno a Crotone, dove nel 1500 fu edificata una chiesa intitolata a suo nome con annesso monastero, si è voluto celebrare degnamente la ricorrenza allorché è stato invitato a celebrare messa il cardinale Dominique Mamberti, prefetto del Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica.

UN AVVENIMENTO unico e per certi versi inaspettato in questi caldi giorni agostani, che non hanno tenuto lontano i fedeli, accorsi numerosi per festeggiare la Santa e ascoltare il messaggio del cardinale francese arrivato fin quaggiù per onorare una figura simbolo di una Chiesa attenta al ruolo delle donne. Per loro, per le donne di chiesa, Papa Francesco vorrebbe mansioni e ruoli più incisivi, partendo con l’istituzione del diaconato femminile permanente.

Il cardinale Mambertì non disdegna recarsi in realtà periferiche come la nostra. Ciò gli deriva anche dal suo operato nelle delegazioni apostoliche nel mondo, soprattutto in quelle nordafricane. E’ lo stesso cardinale a fornire testimonianza di quel periodo della sua vita, durante l’omelia nella chiesa di Piazza Villaroja, quando afferma che entrando nella chiesetta di S. Chiara a Crotone, il pensiero è corso a trent’anni addietro, quando stava in Algeria, vicino ad un convento di clarisse. Secondo il porporato francese, questa presenza nei sud del mondo è il segno della vicinanza tra i poveri e la Santa di Assisi.

Soffermandosi sugli aspetti biografici di Chiara, il cardinale Mamberti, ha tracciato con parole essenziali la vita di una santa incoraggiata da S. Francesco nel seguire un percorso di fede nella preghiera e nella contemplazione di Cristo. Infatti Chiara, anche lei appartenuta a famiglia ricca, spogliandosi di ogni bene, arricchita di un amore più grande, quello di Cristo, avvertì il bisogno di fondare l’ordine delle clarisse che ovunque hanno piantato i semi di una fede che diventa più forte nella dedizione a Cristo. Il silenzio di una vita claustrale, la preghiera e la povertà, furono le regole che accompagnarono l’ordine della clarisse, delle quali tracce indelebili rimangono vive anche nella comunità crotonese. Fisicamente, del passaggio delle clarisse nel convento di Santa Chiara sopravvivono le celle e il matroneo che percorre tre pareti della chiesa annessa e che alla fine della celebrazione eucaristica è stato eccezionalmente possibile visitare.

ANCHE don Giovanni, parroco di Santa Chiara, nelle parole di benvenuto porte al cardinale Mambertì non ha tralasciato di far riferimento alla Santa sottolineando che la giornata dell’undici agosto è stata vissuta all’insegna della spiritualità e delle fede che anima il cuore dei credenti, la sola capace di abbattere qualsiasi ostacolo e divisione.

Nella chiesetta dell’umile Santa di Assisi era presente anche la sottosegretaria ai beni culturali Dorina Bianchi. Sobria cerimonia comunque, insolita, come già detto, vista la presenza di un cardinale dall’importante ruolo, arrivato a Crotone senza clamore. D’altra parte, Santa Chiara, il cui patronato assegnatole dalla Chiesa è inspiegabilmente quello della televisione, avrebbe voluto solo essere ricordata nel giorno a lei dedicato e sbirciare da lassù, dall’alto del matroneo e da dietro quelle grate lignee che lo compongono, la funzione sacra che Crotone, in fondo, le doveva e che degnamente le ha tributato.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Un avvenimento unico in una cornice di grande raccoglimento

Il cardinale Dominique Mamberti, prefetto del Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica e, a destra, la facciata della chiesa di Santa Chiara nel centro storico