Il terrore corre lungo la metropolitana di S. Pietroburgo. Si parla di attentato terroristico nel metrò che ha provocato dieci morti e quarantasette feriti. Nel sottosuolo della città è stata presa di mira gente comune, per via di un ordigno rudimentale deflagrato violentemente. La Russia non è nuova a questi tipi di attacchi terroristici. Quello più terribile risale al 2004 a Beslan che provocò la morte di 330 persone, metà dei quali erano bambini. La guerra si è globalizzata. Non conosce limiti e confini, il terrorismo è diventato l’arma letale di massa. La sua strategia è colpire nel mucchio, eliminando in maggioranza civili, gente che non c’entra niente ma che viene utilizzata come ostaggio. Il mondo è nelle mani dei signori della guerra, di chi ha deciso di destabilizzare la vita interna degli Stati e tramite gli attentati soffia sul fuoco per alimentare divisioni, creare confusione. Da quando la Germania ha riacquistato il suo ruolo preponderante all’interno dell’Europa, sembrano riproporsi condizioni simili a quella della seconda guerra mondiale. Anche al tempo di Hitler c’erano in ballo interessi di geopolitica e Hitler si era messo in testa di allungare i suoi tentacoli anche su potenze come l’America e la Russia, al tempo governata da Stalin. L’America venne tirata in ballo tramite il Giappone che si era alleato con i tedeschi, mentre in Russia Hitler fu sconfitto sonoramente . Quando Berlino, dopo gli orrori della persecuzione contro gli ebrei ,venne smembrata , con la parte orientale in mano ai Russi e quella occidentale in mano all’America, l’intento era di fare in modo che la Germania non assumesse più un ruolo fondamentale come ai tempi di Hitler. Ma la storia corre, i fatti si intersecano, e oggi siamo ritornati a quei tempi, con la caduta del muro e il ruolo preponderante di Berlino all’interno dell’Unione Europea .Ci siamo ritrovati con una Germania divenuta la locomotiva dei ventisette paesi membri, che determina strategie, chiede conti risanati, ripropone l’Europa a due velocità e cessione di sovranità. L’Italia poi boccheggia, presa tra il fuoco dei debiti e manovre aggiuntive con un euro che sarebbe il marco tedesco così forte da sbaragliare qualsiasi tipo di concorrenza sui mercati. Abbiamo rincorso la globalizzazione presentandola come la panacea di tutti i mali possibili ed oggi siamo alle prese con una immigrazione selvaggia per interessi speculativi come pagare a meno la manodopera del lavoro, con una disoccupazione galoppante e governi referenziali ai mercati, attigui alla finanza. Abbiamo lottato come leoni per dare vita alla Nazione italiana e oggi parlare di Nazione provoca l’orticaria in chi persegue mire di ridurre l’Italia ad una macroregione tedesca. Di questo passo, dopo la buffonata di sopprimere le province, la prossima mossa sarà eliminare le regioni, rispondere direttamente ai diktat tedeschi dimenticando la nostra Storia e ciò che siamo stati. Il mondo viaggia su una polveriera pronta ad esplodere mentre il terrorismo di matrice islamista guadagna terreno arriva sin nel cuore dell’ occidente e provoca morte e distruzione. Tutto ciò è sempre più possibile grazie ai sauditi che finanziano moschee centri di cultura in Europa per portare quanta più gente possibile ed estendere la sua influenza forte dei quattrini che investe. Altro che integrazione. Chi ne parla dimostra di avere a cuore i profitti, dimenticando le masse vessate e ridotte al silenzio, senza più identità e valori. In questa casba, l’Islam guadagna punti grazie alla determinazione dei suoi proseliti, capaci di trasformarsi in Kamikaze quando occorre. Noi intanto abbiamo perduto il nostro Dio, il nostro unico punto di riferimento sono i soldi e se la società si sgretola non è affar nostro. Da Italiani cerchiamo di arrangiarci prima di salire sul carro dei vincitori. La Storia non la facciamo più noi. Sono gli altri che ci pensano.